Jobless recovery. Letteralmente “ripresa senza lavoro”. Un’espressione che si usa quando, dopo una fase di recessione, l’economia di un Paese riprende a crescere ma non aggiunge posti di lavoro. É quello che sta accadendo nel territorio della provincia. Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, ha messo in relazione i dati relativi all’export che emergono dall’ultima indagine di “Veneto congiuntura” a quelli che riguardano l’occupazione. Ebbene, nel 2015 l’export padovano ha raggiunto gli 8,7mld di euro, segnando un aumento del +2,8% rispetto all’anno precedente. E tuttavia, è una crescita che non produce lavoro: nel settore manifatturiero l’andamento dell’occupazione è negativo (-0,6% contro il +0,1% del 2014). «I segnali di ripresa ci sono, ma le esportazioni non trainano l’occupazione: è questa la sintesi che è possibile fare a partire dai numeri oggettivi. – evidenzia Carlo Valerio, presidente di Confapi Padova, Associazione delle piccole e medie industrie – La domanda è: perché il mercato del lavoro non trae beneficio da tutto ciò? Va tuttavia sottolineato che il nostro territorio, proprio per le peculiarità delle aziende che lo compongono, spesso a conduzione familiare, ha comunque ridotto meno di altri il personale occupato, mantenendo maggiore stabilità rispetto ad altre aree della nazione anche negli anni in cui la crisi si faceva più sentire. E così, oggi, le attuali forze impiegate possono “reggere” la situazione senza che al momento ci sia bisogno di nuova manodopera».