Si offrivano di restaurare opere e arredi sacri facendo sottoscrivere a preti, suore o responsabili di istituti religiosi, dei finti contratti, intestandoli a un’azienda inesistente. E così, al momento di riconsegnare la merce, pretendevano somme ben superiori. Se i clienti si rifiutavano di pagare, scattavano le minacce e i tentativi di estorsione. Sette persone, 5 uomini e 2 donne di età compresa fra i 25 e i 55 anni, tutte appartenenti al clan Levak, nota famiglia di nomadi della Marca, sono state denunciate dai carabinieri di Vedelago per truffa ed estorsione. Una cinquantina i casi scoperti in tutto il Nord Italia (tra questi uno a Conegliano, 4 a Belluno, uno ad Adria così come a Chioggia e a Verona) nel corso di lunghe indagini che hanno ricostruito un giro di denaro che supera i 150 mila euro finiti direttamente nelle tasche degli indagati. Tutto è iniziato poco più di un anno fa quando i carabinieri di Vedelago, supportati dai colleghi della compagnia di Castelfranco, hanno effettuato alcuni controlli nei campi nomadi dell’area comunale. Nelle perquisizioni effettuate si sono imbattuti in paramenti sacri, candelieri e contratti di prestazione d’opera che hanno subito incuriosito gli investigatori, giunti di lì a poco agli accampamenti di Paese e Treviso.