La sicc licenzia ventitrè lavoratori timore chiusura

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La Sicc ha finito con il subire la ricaduta economica della crisi che ha colpito la Guerrato, detentrice del 98% delle quote dell’azienda metalmeccanica: 23 lavoratori licenziati e potrebbe non finire qui. «Abbiamo tempo fino al 22 novembre per tentare di arrivare a un compromesso. I primi 45 giorni saranno solo dedicati alle trattative tra noi e la proprietà – spiega Mirco Bolognesi della Uil – mentre gli altri trenta servirebbero ad arrivare fino a Provincia e Prefettura. Siamo davanti a un caso strano perché come prima cosa ci era stato detto che c’era un maggior numero di impiegati rispetto agli operai. Poi veniamo a scoprire che gli impiegati in odore di licenziamento potrebbero essere 6 a fronte di 17 operai. Inoltre ci era stato detto che la Sicc voleva aprirsi al mercato estero, ampliandosi e ristrutturandosi. Non è stato fatto, anzi il contrario. Le perdite si contano in oltre 10 milioni, molto più di quello che è stato il fatturato». Riccardo Bego, della Cgil, evidenzia che “la realtà dei fatti è che questa impresa è da almeno vent’anni che ha problemi. Era una Spa e pensava di poter risolvere tutto con il passaggio in Srl, avvenuto tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014. Il licenziamento non è la soluzione più economica da attuare, visto che si tratta di persone con un Tfr di diversi anni. Andremo a proporre la cassa integrazione momentanea, i contratti di solidarietà o il part-time”.

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