I Carabinieri, coordinati dalla Procura di Rovigo, hanno disarticolato un’organizzazione criminale radicata a cavallo tra le province di Padova e Rovigo, che attraverso la rete sommersa (il cosiddetto “Dark Web”), commercializzava in tutto il mondo banconote contraffatte. Il gruppo, attraverso chat digitali anonime, era entrato in contatto con falsari, più noti come “Naples Group”, da cui si rifornivano di banconote contraffatte di fattura tale in grado di trarre in inganno la pubblica fede, successivamente commercializzate in rete sia in queste province che in diverse altre parti del territorio nazionale, nonché in numerosi altri Paesi europei, in Oriente, nel Nord America.La segnalazione è partita dalla polizia austriaca, dopo il ritrovamento di 20 banconote false spedite dall’ufficio postale di Este. Le indagini, svolte in collaborazione col Nucleo antifalsificazione monetaria di Roma, hanno consentito di rintracciare a Padova cinque plichi spediti da Este e destinati a Grecia e Svizzera con 124 banconote false da 6 mila euro. I carabinieri hanno arrestato un giovane di Este, appena maggiorenne, che acquistava e rivendeva le banconote contraffatte da una rete di falsari campani nota con la sigla Naples Group. Dal suo portafoglio elettronico sono emerse circa 640 transazioni per un valore di 79,85 bitcoin, equivalenti a circa 500 mila euro. L’operazione ha portato anche alla denuncia di due persone: un altro giovane di Este e un fiorentino in corso di identificazione. Il materiale commerciato sul web era accessibile a chiunque, organizzazioni criminali comprese.