BPVI E CONTI DEI “SERVIZI” PERQUISITO IL GIORNALISTA

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L’archivio informatico del giornalista del Sole 24 Ore, Nicola Borzi, è stato sequestrato per violazione del segreto di Stato per aver scritto il 16 novembre scorso un articolo in cui si evidenziava l’utilizzo dei conti BpVi da parte della Presidenza del Consiglio e dei Servizi segreti nazionali per fare versamenti a beneficiari diversi. Come scrive Alessndro D’Amato sul quotidiano online Next, venerdì la Guardia di Finanza ha sequestrato il suo hard disk e tutta la memoria informatica dei dispositivi del giornalista. Borzi ha denunciato il tutto sulla sua pagina Facebook. “Il mio telefono è sotto controllo. I miei post su Fb sono filtrati e appaiono a distanza di minuti. La mia carta di credito privata venerdì sera è stata disattivata e riattivata solo sabato mattina (avranno temuto che scappassi: ma per andare dove?). Ho l’impressione che “qualcuno” abbia visitato casa mia. Il mio archivio digitale di 15 anni di lavoro mi è stato sequestrato. Tutto quanto, non solo quello che serviva alle indagini. Eppure io non ho commesso reati: non sono indagato ma testimone. È corretto, è giusto tutto ciò?”. Aldo Morgigni, consigliere togato di Autonomia& Indipendenza (la corrente fondata da Piercamillo Davigo) nel Consiglio Superiore della Magistratura, ha annunciato la presentazione di una denuncia e la richiesta di apertura di un’inchiesta interna.

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