C’è solo una strada dopo l’ultimo blitz della Guardia di Finanza che ha scoperto nella nostra Regione, e non solo, appalti truccati nel settore energia per oltre un miliardo di euro. Costituire un’agenzia veneta anticorruzione. Dopo l’ecatombe giudiziaria in cui sono finiti Galan & C. con lo scandalo Mose e dintorni non c’è segnale di ravvedimento da parte di nessuno. Gli ultimi sette arrestati tutti con un piede nella politica e l’altro negli affari conferma che l’unica speranza contro le ruberie sia una linea durissima. Le lezioni non sono bastata. Tangentopoli1, tangentopoli2, scandali vari non han no insegnato nulla. A farne le spese sono i cittadini perché chi ruba non lo fa ai ricchi ma, come sempre, alla povera gente. Ecco allora urgente concretizzare il progetto di un’a genzia veneta anticorruzione. Forse questa può riuscire, se non ad eliminare, almeno ad arginare il ladrocinio dilagante che nel Veneto ha fatto diventare l’illecito non un’eccezione ma la regola. Se è vero che al peggio non c’è mai fine un’a genzia anticorruzione regionale può certamente frenare questa immorale spirale di illegalità.