LA SCULACCIATA IN UFFICIO PER IL GIUDICE NON è REATO

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Una sculacciata data in ufficio, seppur davanti agli altri colleghi, ma con «spirito goliardico», e senza morbosità, non sconfina nella violazione penale. Questa è la decisione assunta dal gip del Tribunale di Vicenza che ha archiviato – riferisce ‘Il Giornale di Vicenzà – un’inchiesta a carico di un dirigente 38enne accusato di violenza sessuale da un’impiegata, nell’ipotesi lieve delle molestie. La donna, in tre distinte occasioni, aveva ricevuto dal 38enne, suo diretto responsabile, delle pacche sul sedere mentre passava tra le scrivanie. Nell’esposto l’impiegata lo aveva accusato anche di ingiurie, per il modo brusco con cui veniva invitata a svolgere le sue mansioni; ma anche qui l’accusa è caduta nel nulla, data la depenalizzazione del reato, perseguibile solo per via civile. L’uomo, che dirige l’ufficio amministrativo di una ditta commerciale, si era nel frattempo scusato con l’impiegata, ma questa aveva comunque presentato denuncia per violenza, sottolineando di essersi sentita molestata come donna oltre che come lavoratrice. La Procura ha raccolto le testimonianze dei colleghi della vittima, i quali avrebbero sostanzialmente ‘derubricatò a gesto goliardico, seppur eccessivo, le sculacciate, distribuite dal dirigente un pò a tutti i componenti dell’ufficio. Su questa base il pm ha chiesto l’archiviazione, accolta dal giudice, secondo il quale, pur trattandosi di un gesto «generalmente censurabile», non avrebbe presentato in questo caso ipotesi di reato sostenibili in giudizio.

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