Treni pendolari la provincia resta cenerentola

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Da una parte l’annuncio di nuovi investimenti, dall’altro la dura realtà dei vecchi problemi che deve affrontare chi sceglie di muoversi in treno. Con Rovigo che resta al centro delle lamentele dei pendolari e che vede ancora una volta le tratte locali finire nel numero delle peggiori d’Italia. Nell’Italia letteralmente a due velocità che emerge dal rapporto Pendolaria di Legambiente, la consueta analisi del trasporto ferroviario, infatti, la geografia dei disservizi non conosce differenze fra nord e sud. Se da dicembre alla stazione di Rovigo fermano quattro nuovi treni ad alta velocità di Italo, che vanno a colmare la lacuna prodotta dalla progressiva riduzione delle fermate dei treni a lunga percorrenza di Trenitalia (per Roma, una sola coppia di Frecciargento e una di Frecciarossa e due di Intercity, oltre all’Intercity notte), come sottolinea l’associazione del cigno verde, «sulla Verona-Rovigo, una tratta ferroviaria di 96,6 chilometri che collega due capoluoghi di provincia ed ha uno snodo importante come quello di Legnago, ci sono meno treni rispetto al 2012 (12 coppie rispetto a 16) e i treni impiegano 16 minuti in più rispetto al passato». Ma questo non è l’unico dei problemi. Su Facebook i pendolari sfogano ogni giorno tutto il proprio rammarico per la loro quotidiana odissea.

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