Un ultimo prelievo al bancomat nel settembre del 2011. Quella probabilmente è la data in cui morì Lelio Baschetti, il professore di matematica trovato mummificato dopo 7 anni nella sua casa, in calle del Cristo, a Santa Marta. Le indagini dei carabinieri proseguono per accertare l’identità della salma che aveva superato da tempo la fase di putrefazione ed è stata scoperta per caso, da un vicino, domenica pomeriggio. Nel portafoglio del docente uno scontrino certifica proprio quell’ultimo prelievo assieme a una parte dei soldi. Baschetti viveva da solo e prima di morire era riuscito a spendere circa 300 euro, per le proprie spese personali. Su questi conti e su questi ultimi movimenti stanno indagando i carabinieri di Venezia per ricostruire esattamente le ultime fasi della vita dell’uomo, che nel 2011 aveva 68 anni. I militari hanno sentito, inoltre, la sorella dell’uomo, Illiria Baschetti. Lei vive al Lido, ma il fratello non lo sentiva più da dieci anni. «Siamo stati dai carabinieri – dice – e vogliamo essere lasciati in pace». Il caso, oltre a scuotere le coscienze per le circostanze della morte e del ritrovamento, ponte anche dei grotteschi paradossi. Il prof deceduto nel 2011 è stato cancellato dall’anagrafe due anni dopo, ma intanto l’Inps ha continuato a versare la pensione sul suo conto corrente che adesso è stato per forza di cose sequestrato.