Un pasticcio burocratico porta in tribunale il Comune di Val di Zoldo. Una trafila di incomprensioni, mancate comunicazioni e lentezze tecniche mette nei guai l’amministrazione sulle cui scrivanie è arrivato, nei giorni scorsi, un decreto ingiuntivo. A presentare il ricorso è stata Banca Farmafactoring che ora batte cassa in municipio e non sente ragioni. Sul piatto una somma pari a 32.374 euro, anch’essa frutto di un’incomprensione perché la cifra corretta calcolata dal Comune certifica poco più di 11mila euro. La questione è molto tecnica, ma rasenta la commedia dell’assurdo. Era il 2016 quando nel bel mezzo della fusione tra i Comuni arriva una fattura per la fornitura di illuminazione elettrica di 35mila euro. “Subito ho chiesto alla società l’annullamento e la sua riscrittura a nome del Comune di Val di Zoldo, anziché di Forno essendoci stata la fusione spiega la responsabile di area amministrativa Donata Scussel -. Dopo diversi solleciti abbiamo ricevuto una fattura per 24 mila euro e l’abbiamo saldata. Ci resterebbero da pagare 11mila euro, noi vogliamo farlo e ci abbiamo provato in tutti i modi, ma finora non è stato possibile”.