Ferita profonda, punti e prognosi di trenta giorni. Quando esce dall’ambulatorio del pronto soccorso del San Martino, in cui gli sono state prestate le prime cure subito dopo l’aggressione, Bruno Longo è disorientato. T-shirt di cotone bianca, jeans chiari macchiati vistosamente di sangue, il braccio destro fasciato e tenuto immobile da una stecca, gli occhiali da vista in tasca e il telefonino che suona in continuazione. Quel braccio che ieri mattina teneva appoggiato sul finestrino aperto, mentre era alla guida di una Porsche. Ricostruisce l’evento, il consigliere comunale, ma non ha tanta voglia di parlare. Erano circa le 12.30 in via Vittorio Veneto. Longo stava percorrendo la strada quando, all’altezza del bar Da Renzo, ha accostato il mezzo per salutare un amico seduto all’esterno. «Questa persone, che conosco di vista perché frequenta il locale, era anch’essa fuori dal bar racconta Longo e subito quando mi ha visto ha iniziato a inveire contro di me. Io a quel punto l’ho invitato a stare calmo, ma nulla da fare». L’aggressore ha urlato nella direzione dell’auto frasi che avevano a che vedere con soldi fino a quando ha lanciato un bicchiere contro il suo interlocutore colpendo la carrozzeria e poi, sfoderato un coltello da cucina, si è scagliato contro il consigliere. «Io non sono mai sceso dall’auto, anzi volevo ripartire prosegue la vittima -, ma non riuscivo più ad accendere il motore».