VISITA GUIDATA ALLA VALLE DA PESCA PER SVELARE I SEGRETI DI PRODUZIONE

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La valle da pesca è una porzione di laguna arginata, entro la quale diverse specie ittiche crescono in condizioni di allevamento estensivo, sono libere cioè di crescere sfruttando le risorse che trovano in natura. In valle non sono somministrati ne farmaci ne mangimi, pratica non giustificabile economicamente date le vaste superfici utilizzate. I pesci sono in grado di trovare tutte le risorse di cui necessitano all’interno del mosaico di ambienti naturali di cui è composta la valle come bassi fondali, praterie sommerse e canali. Gli interventi dell’uomo sono esclusivamente diretti sull’ambiente di allevamento, e riguardano: la gestione sapiente della commistione di acque dolci e salmastre; il mantenimento della morfologia dell’habitat di valle; l’introduzione annuale di nuovi giovanili; la pesca e la selezione del prodotto commercializzabile e il controllo dei predatori naturali (uccelli ittiofagi come i cormorani). Il ciclo di produzione: vanili dal mare verso le aree confinate delle lagune, qui il pesce si accresce durante l’estate sfruttando la naturale ricchezza di risorse tipica di questi ambienti. La semina degli avanotti tra la primavera e l’estate: Nelle valli da pesca, tra marzo e a giugno, vengono quindi “seminati” gli avannotti (per lo più provenienti da cattura) delle specie commerciali come cefali, branzini e orate. Gli esemplari “seminati” in valle vengono di norma tenuti separati dagli esemplari di maggior taglia (presenti in valle dal precedente ciclo di allevamento) fino a quando non hanno raggiunto una taglia per cui è possibile farli convivere senza che si inneschino fenomeni di predazione o cannibalismo.

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