IL PERCORSO DI TINA ANSELMI NEL LIBRO DI MAURO PITTERI

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Le immagini che restano scolpite a fine lettura del libro “La giovane Tina Anselmi – Dalla resistenza all’impegno sindacale e politico (1944-1959)” sono due: una ragazza di appena 18 anni (nome di battaglia Gabriella) che vola in bicicletta verso la colonna degli Alleati, su ordine del comandante Gino Sartor e che sale in cima al carroarmato per indicare la strada più breve per arrivare a Castelfranco e porre fine all’eccidio dei tedeschi in ritirata (125 fucilati tra San Martino di Lupari e Castello di Godego il 29 aprile 1945); e una giovanissima sindacalista, che gira per le filande del Trevigiano, guarda le mani ‘lessate’ dall’acqua calda delle filandine, e le esorta a iscriversi al sindacato, a restare unite, a votare e a non avere paura nel rivendicare orari e salari migliori. Sono due delle 100 ‘istantanee’ scattate da Mauro Pitteri, storico e insegnante, che compulsando archivi e biblioteche, ha ricostruito in cento pagine il percorso formativo di Tina Anselmi, giovanissima staffetta partigiana diventata la prima donna ministro della Repubblica e poi presidente della commissione parlamentare di indagine sulla P2. Degli incarichi politici e governativi di Tina quasi non c’è cenno nel racconto, se non nella documentata appendice sulla carriera pubblica, scomparsa il 1° novembre di due anni fa.

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