Le donne ampezzane ancora escluse dalle Regole d’Ampezzo. È ancora un no da parte dei regolieri di Cortina al riconoscimento del titolo di consorte con pieni diritti alle donne e ai giovani. Lo storico passo viene invece fatto dai “colleghi” di Costalta. Il Laudo rimane tale e quale a quello di mille anni fa anche oggi, dopo che la proposta di modifica è stata bocciata dall’Assemblea della Comunanza delle Regole d’Ampezzo. In sala sedevano 360 Regolieri, 183 Fioi de Sotefamea (figli di regolieri che possono partecipare alle assemblee della comunanza con diritto di voto, a partire dai 25 anni, ma non possono ricoprire carica elettive all’interno delle Regole di appartenenza), e 153 deleghe, per un totale di 696 presenze, che confermavano il numero legale. Si continua come prima: solo il capo famiglia maschio può essere regoliere a pieno titolo, e finché questo è in vita, il figlio potrebbe arrivare a fare il Marigo – cioè l’amministratore della Regola cui appartiene – solo al decesso del padre, dopo aver già superati i 50 anni, o anche più. Le figlie femmine, a meno che non abbiano fratelli maschi, continueranno ad essere escluse da qualsiasi attività regoliera. Diverso l’esito a Costalta. «Direi che per noi si tratta di una giornata storica, epocale». Non nasconde la sua soddisfazione Silvano Eicher Clere, presidente della Regola di Costalta.