FONDO TRUFFATI: E IL DECRETO?

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“Il fondo per i truffati dalle banche è una farsa: il decreto non è mai stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale”. I deputati veneti di Forza Italia Renato Brunetta e Pierantonio Zanettin lo denunciano in una loro nota. I due esponenti berlusconiani parlano di “ennesima presa in giro per i risparmiatori” ricordando che il 10 maggio scorso il sottosegretario pentastellato Alessio Villarosa aveva annunciato in pompa magna la firma del primo dei decreti attuativi del Fondo indennizzo risparmiatori. “La notizia – aggiungono Brunetta e Zanettin – veniva ripresa con grande risalto da tutta la stampa nazionale. Da subito ne avevamo segnalato lacune ed incongruenze. I nostri rilievi hanno trovato puntuale conferma tant’è che, a distanza ormai di quasi tre settimane, del decreto annunciato si sono perse le tracce. Una vicenda – concludono – che da tempo rasenta il ridicolo. I truffati dalle banche continuano ad essere truffati anche dal governo”. Dal canto suo ricordiamo che il professor Brunetta ha sempre sostenuto che la norma offre il fianco al rischio di una procedura, da parte della Ue, per aiuti di Stato. “I commi da 493 a 507 dell’articolo 1 della Manovra economica per il 2019- aveva scritto nella richiesta al ministro Giovanni Tria- prevedono il rimborso diretto nel limite di 100.000 euro ciascuno, per tutti i risparmiatori, gli azionisti e gli obbligazionisti, che avevano investito nella banca popolare di Vicenza, in Veneto Banca, in Banca Etruria, Banca Marc h e , CariFerrara e CariChieti, finite in liquidazione. Sia che abbiano comprato all’emissione dei titoli, che sul mercato. Sono esclusi dai rimborsi amministratori, parenti, società di capitali e operatori specializzati, mentre so no incluse le organizzazioni del Terzo settore e le micro imprese. Se le previsioni sono corrette, del miliardo e mezzo per tre anni di dotazione resteranno qualche centinaio di milioni, che potranno essere utilizzati per aumentare i rimborsi agli azionisti. Tuttavia la norma, in particolare per quel che riguarda il ristoro ad alcune categorie di danneggiati, offre il fianco al rischio di una procedura per aiuti di Stato da parte della UE. È proprio questo il punto delicato di tutta la costruzione governativa sui rimborsi: in Parlamento c’è chi avanza dubbi su presunte “manine” che abbiano preparato un testo con la bocciatura incorporata e conseguente congelamento dei fondi, mezzo che consente la riduzione automatica del deficit.Il direttore generale del Tesoro responsabile del dipartimento Banche del MEF, Alessandro Rivera, avrebbe più volte segnalato che si tratta di una disposizione comunitariamente illegittima:si tratta di un esperto autorevole, competente e conoscitore dei meccanismi europei, al punto da essere pienamente coinvolto nella trattativa con la UE”.

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