Processo amianto: la procura generale impugna le assoluzioni

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Il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Venezia, Antonio Mura, a seguito dell’istanza presentata dall’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e difensore di tre parti civili, familiari di tre ex militari deceduti per mesotelioma, e dagli altri difensori di parte civile nello stesso processo (Marina Bis), ha impugnato la sentenza del Tribunale Penale di Padova, depositata il 15 aprile, con la quale tutti gli imputati venivano assolti, da una parte con la formula “il fatto non sussiste”, adducendo che non si fosse raggiunta la prova in ordine alla certezza della diagnosi di mesotelioma e, per tre casi, con la formula “per non aver commesso il fatto”, ritenendo inesistente la legge scientifica del c.d. effetto acceleratore, in base alla quale ogni esposizione rileva quantomeno per l’abbreviazione dei tempi di latenza e, quindi, per l’anticipazione del decesso. Il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Venezia, unitamente alle parti civili, ha sostenuto l’erroneità del ragionamento e delle considerazioni contenute nella sentenza assolutoria di I grado.

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