L’assessore regionale per Lavori Pubblici, Infrastrutture e Trasporti, Elisa De Berti, ha firmato con gli amministratori di otto enti locali del Veneto le convenzioni per la realizzazione di otto tratti di piste ciclabili: si va dal terzo stralcio della pista ciclabile di Legnaro, lungo la Romea, alla progettata connessione delle piste ciclabili di pregio ambientale nel Camposampierese, tra Muson dei Sassi e Tergola, dalla valorizzazione della destra fluviale dell’Adige nel comune di Rovigo, al collegamento ciclopedonale a Verona tra le piste dei canali Biffis e Camuzzoni. I cantieri prenderanno il via tra il 2020 ed il 2021. Gli otto progetti valgono complessivamente 14.425.000 euro e beneficiano di un finanziamento totale assegnato di 10.665.000 euro, grazie alle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, programmazione 2014-2020 (FSC 14-20); la quota rimanente resta in capo agli enti beneficiari. Con la realizzazione delle nuove otto tratte ciclabili in sede propria, la rete degli itinerari pedalabili del Veneto salirà a circa 1600 chilometri, contribuendo così a fare del Veneto una delle regioni più amiche delle due ruote d’Italia. “La maggior parte sono progetti già da tempo programmati dalla Giunta regionale, per i quali i Comuni attendevano la conferma del finanziamento, originariamente previsto e poi tagliato dalla Stato”, precisa l’assessore De Berti. “Sin dal mio insediamento, avevo dato la mia parola ai Comuni già inseriti nella programmazione 2007-2013, che avevano subito il taglio delle risorse da parte dello Stato, che la Regione avrebbe trovato le risorse per la copertura finanziaria delle opere. La promessa è stata mantenuta!”. Si conclude così un lungo iter, iniziato nel 2015 con l’ avvio della “Regia regionale” per le piste ciclabili, e conclusosi con il ‘Secondo Addendum’ al Piano operativo delle infrastrutture 2014-2020 che ha confermato al Veneto le risorse mancanti. “In tal modo la Giunta – sottolinea l’assessore – ha assicurato non solo il completamento della programmazione effettuata con la “Regia regionale”, ma ha anche dato risposta concreta ad ulteriori richieste del territorio, dettate dall’esigenza di tutelare l’utenza più debole”.