Agromeccanici, sfida della biodiversità

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“Le imprese agromeccaniche offrono al settore agricolo e forestale la possibilità di affrontare le sfide della biodiversità, della qualità del suolo, della preservazione della qualità del suolo e dell’adattamento al cambiamento climatico, grazie alla fornitura di un pacchetto di servizi di supporto che utilizzano le più avanzate tecnologie disponibili”. Così il presidente della Confe­derazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani, Gianni Dalla Bernardina, ha commentato due recenti iniziative della Commissione europea, di cui una sull’impatto economico e ambientale dell’utilizzo dei fertilizzanti nei processi agricoli e l’altra sulla raccolta di pareri e proposte in materia di agricoltura di precisione. “Siamo pronti a fare la nostra parte, in vista della programmazione della nuova Pac per il post 2020 e mettere a disposizione la professionalità e le tecnologie delle imprese agromeccaniche per un’agricoltura europea e italiana sempre più performanti in termini economici, ambientali e sociali ”, ha affermato Dalla Bernardina. “L’agricoltura del futuro – ha proseguito il numero uno di Cai – deve produrre di più con meno, riducendo così le emissioni, l’utilizzo di mezzi tecnici e minimizzando la compattazione del suolo, aumentandone la fertilità. Confido che la nuova Pac preveda un incentivo all’utilizzo dell’innovazione tecnologica con uno specifico riferimento al comparto agromeccanico, ad oggi completamente dimenticato. Su questo capitolo gli agromeccanici possono assicurare un valore aggiunto di fondamentale importanza”. Il rapporto della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale dell’Unione europea ha calcolato che il valore del mercato dei fertilizzanti per l’agricoltura ammonta a 17 miliardi di euro. In media, questi mezzi tecnici incidono per circa il 10% sui costi dei consumi intermedi delle aziende agricole europee. Su 179 milioni di ettari di superficie agricola utilizzata, l’uso dei fertilizzanti minerali riguarda 134 milioni, pari al 75% del totale. Il consumo di fertilizzanti è diminuito negli ultimi anni nell’Unione europea, con particolare riferimento ai primi 15 Stati membri alleati, che dal 2006 al 2016 hanno registrato una riduzione dell’utilizzo di circa il 15 per cento. In base ai dati della contabilità agraria della Commissione europea, mediamente le aziende agricole sostengono annualmente 7.500 euro di spesa all’anno per l’acquisto dei fertilizzanti. I dati citati sono contenuti in un rapporto pubblicato dalla Commissione europea il 1° luglio scorso, nel quale si analizza a tutto tondo il fondamentale ruolo di questi mezzi tecnici per il sistema agricolo europeo. L’utilizzo dei fertilizzanti aumenta la produzione media per ettaro delle principali colture e permette l’approvvigionamento dei mercati agricoli a prezzi sostenibili. Il rapporto della Commissione europea evidenzia la necessità di procedere verso una ottimizzazione dell’utilizzo dei fertilizzanti. Sotto tale profilo – ha ribadito Cai – l’adozione delle tecnologie dell’agricoltura di precisione offre soluzioni all’altezza delle aspettative.

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