Tavolo tecnico al Mise per Wambao-Acc

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Si è concluso presso il MISE, l’incontro convocato dal vicecapo di gabinetto del Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza del ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, del com­missario straordinario ACC Maurizio Castro, delle organizzazioni sindacali di categoria e dell’amministratore delegato di Wambao Mr. Lu accompagnato dai suoi consulenti legali. “Dopo l’incontro avvenuto lo scorso 11 settembre a Mel, in cui il Consiglio di Sorveglianza Socio-Istitu­zio­nale ha rappresentato la propria insoddisfazione per le spiegazioni offerte dall’azienda cinese rispetto a possibili scenari che vedrebbero disattese le aspettative e gli sforzi dei lavoratori di un intero territorio e del Governo Italiano, avevamo chiesto fosse presto convocata dal MISE la riunione svoltasi in data odierna” afferma l’assessore regionale al lavoro del Veneto Elena Donazzan. “A fronte dell’esigenza di condividere un percorso espressa dal MISE, l’azienda ha chiesto un mese di tempo per confrontarsi con la propria società controllante. Ho ribadito che questo mese sia per loro utile per fornire garanzie di continuità produttiva e di investimenti, visto che ad oggi le uniche politiche industriali poste in essere si sono ridotte ad una semplice riduzione dei costi e ad una dolorosa riduzione del personale” continua l’assessore regionale, ricordando che nell’estate 2018 la società licenziò 90 lavoratori promettendo che sarebbe stata così raggiunta la condizione ottimale per un rilancio di Mel. “Ho ribadito inoltre – aggiunge la Do­nazzan – che, se non dovessero concretizzarsi seri progetti di investimento, la strada deve essere quella dell’individuazione di un nuovo soggetto investitore che garantisca la continuità produttiva”. “Per noi ACC-WANBAO – conclude l’A­s­­­sessore- rappresenta una realtà strategica per il comparto industriale dell’elettrodomestico italiano. Abbiamo sostenuto con forza nel 2014 che ci fosse un commissariamento da parte del Ministero dello Sviluppo Eco­nomico per fermare la gravissima situazione di indebitamento finanziario, dovuta, a nostro parere, ad una cattiva gestione, che arrivò a sommare oltre 11 milioni di euro di parcelle.

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