Fisica patavina, la tradizione spiegata da otto testimonial

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Otto come i testimonial (Stefano Debei, Federico Rea, Giulio Peruzzi, Fabrizio Nestola, Telmo Pievani, Carlo Fumian, Mauro Conti e Annalisa Oboe) che spiegheranno cosa ha significato l’Ateneo di Padova per la civiltà, scientifica e sociale, nel mondo. E ancora otto, per gli otto secoli di vita dell’Università che nel 2022 si appresta a celebrare. E poi quattro, che sono gli anni che ci separano da questa data, e ancora quattro (Bepi Colombo, Galileo Galilei, Gianbattista Morgagni ed Elena Lucrezia Cornaro Piscopia) come i giganti che hanno cambiato l’orizzonte culturale del mondo e che saranno il simbolo – uno per anno dal 2019 al 2022 – dell’avvicinamento all’ottavo centenario dell’Ateneo. Numeri importanti e nomi importanti che hanno scritto le tavole del sapere moderno e che hanno fatto della sua libera Università un microcosmo di sapere e bellezza. Ma questo magnifico mondo è sempre stato “parte” della scatola magica di una città in perenne movimento, Padova. Oggi l’Ateneo patavino è il cuore scientifico e culturale del Nordest che risponde alle esigenze di alta formazione di un territorio con oltre 7 milioni di abitanti e più di 650.000 imprese. In un dialogo mai interrotto, Università e Città si parlano, confrontano e si specchiano, proprio come le facciate dei due palazzi cittadini: Palazzo Bo e Palazzo Moroni. Questo è il cuore e filo rosso che caratterizza “800 ANNI DI STORIA E RICERCA. Una Città, la sua Università” contenitore culturale che fino al 2022 animerà la città di Padova. L’iniziativa dell’Università di Padova, che vede il patrocinio del Comune di Padova, il sostegno di Banca Patavina e Alì S.p.a., la collaborazione con APPE Associazione Provinciale Pubblici Esercizi Padova, Confcommercio Impre­se per l’Italia Ascom Padova e Confesercenti del Veneto centrale, propone un fitto calendario di incontri che racconteranno questi ottocento anni.8 temi e 8 illustri speakers definiranno l’eccellenza dell’Uni­versità di Padova, con lo stile del «caffè scientifico», narrando in pillole i temi importanti dell’Ateneo con una proiezione sul futuro al Caffè Pedrocchi. E in Sala Rossini del Caffè Pedrocchi di Giulio Peruzzi, docente del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Uni­versità di Padova, è partito con “La grande tradizione della fisica patavina e le sue prospettive future”.

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