Vescovi della Conferenza Episcopale Triveneto si sono incontrati in questi giorni nella Casa della Diocesi di Treviso “Stella Maris” a Bibione. La prima parte dei lavori ha toccato la situazione dei Seminari in questa regione ecclesiastica, a seguito di una specifica riflessione avviata più di tre anni fa nel corso di un’apposita “due giorni” dei Vescovi e poi proseguita ed approfondita ulteriormente dagli educatori dei Seminari del Triveneto. Per uno sguardo complessivo sulla realtà attuale è stato presentato il prospetto delle presenze totali nei Seminari maggiori diocesani negli ultimi 15 anni: ad oggi (anno 2019/2020) gli alunni sono 175 mentre nel 2004/2005 erano 259, con un calo medio del 32% (più spiccato nell’ultimo decennio) e coinvolge – pur con qualche eccezione – buona parte delle Diocesi dell’area. Più drastico (del 60% circa) risulta il calo medio nei Seminari minori, attualmente presenti in sole 6 Diocesi, e passati da 332 a 132 nello stesso periodo considerato. E’ emerso, in particolare, che a fare difficoltà nell’intraprendere e nel portare a compimento il cammino vocazionale verso il sacerdozio, spesso, non è tanto la questione del celibato ma le preoccupazioni sul futuro (sull’esperienza e sulle forme concrete di vita presbiterale che verranno loro indicate e offerte) ed anche i timori per le personali fragilità. Durante il dialogo, a cui hanno preso parte anche don Tiziano Telch (responsabile della Commissione regionale per i Seminari e rettore del Seminario di Trento) e don Giampaolo Dianin (rettore del Seminario di Padova), ci si è soffermati soprattutto su tre aspetti: il valore perdurante di una comunità educativa, non staccata dalla vita dei giovani e degli adulti di oggi, e di un tempo prolungato di formazione umana, intellettuale, spirituale e pastorale con la necessaria presenza di un’équipe educativa ed una teologia adeguata per nutrire la vita spirituale ed aiutare a “stare” nella complessità dei nuovi scenari culturali e pastorali; l’importanza – come momento di comunione, scambio e aiuto reciproco – di necessarie e concrete collaborazioni, già peraltro sviluppate in questi anni tra alcuni Seminari del Triveneto e nelle diverse fasi della vita del Seminario stesso (specialmente nel periodo propedeutico e del sesto anno); il problema di una pastorale vocazionale che è compito di tutta una Diocesi e deve puntare maggiormente su un impegno attivo ed una testimonianza significativa dei sacerdoti in tal senso, nonché su sinergie con gli ambiti della pastorale giovanile e familiare, con il mondo dell’Università, della carità e del volontariato. Nel corso della riunione odierna, poi, sono stati nominati i nuovi Vescovi delegati per le singole Commissioni regionali nel quinquennio 2019/2024. I Vescovi, infine, hanno elaborato una specifica lettera ai cappellani delle carceri del Nordest (dopo l’incontro con i loro rappresentanti avvenuto nel maggio scorso) che esprime apprezzamento ed incoraggiamento per il prezioso servizio svolto da quanti sono impegnati nella pastorale delle carceri ed indica loro anche alcune particolari attenzioni e linee d’azione.