Pensionata recupera 37mila euro dall’Inps

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Quando le hanno comunicato che avrebbe ottenuto dall’Inps quasi 37 mila euro (lordi) di arretrati non poteva credere alle proprie orecchie. D’altra parte E.G.N, settantenne pensionata di Bussolengo, si era rivolta allo sportello dello Spi Cgil del suo paese perché voleva spiegazioni in merito alla 14esima mensilità che a luglio non le era ancora stata accreditata. Mai e poi mai si sarebbe aspettata di uscire dall’ufficio con una notizia così piacevole e per questo deve ringraziare l’operatore dello Spi che ha voluto vederci chiaro e, dopo averle rivolto alcune domande, si è reso conto che aveva diritto a ricevere gratuitamente dall’Inps gli accrediti per maternità, una cifra importante visto che la donna ha partorito cinque figli (di cui uno morto poco dopo la nascita). “Il nostro operatore – spiega Giuliana Lancisi, della segreteria provinciale dello Spi di Verona, con delega alla previdenza – ha chiesto alla signora come mai percepisse solo la pensione di reversibilità pur avendo lavorato. Lei gli ha spiegato che da giovane era stata impiegata nel settore agricolo, ma “solo” per 13 anni e quindi non aveva diritto all’assegno previdenziale. Nel dialogo, però, il nostro collaboratore ha scoperto che la donna aveva avuto cinque figli ma nessun accredito per maternità. Si è fatto dunque inviare dall’Inca l’estratto contributivo e ha spiegato alla pensionata che avrebbe potuto farsi accreditare dall’Inps 5 mesi di astensione obbligatoria per maternità in riferimento a ciascun figlio per un totale di 25 mesi. In più le è stato comunicato che avrebbe potuto riscattare una astensione facoltativa per parto (6 mesi) per poter raggiungere i 15 anni di contributi”. E.G.N ha accolto i suggerimenti dello Spi con risultati sorprendenti: è diventata titolare di una propria pensione di 87 euro mensili, divenuti circa 507 euro con l’integrazione al minimo. In più ha ottenuto 36.749,16 euro lordi di arretrati , pagando 1.140 euro per il riscatto di sei mesi di astensione facoltativa per parto”. “Il grande risultato ottenuto dagli operatori dello Spi di Bussolengo si inserisce nell’ambito della campagna sui diritti nascosti (o inespressi) che il sindacato dei pensionati della Cgil porta avanti da anni. “Si tratta di un recupero importante, quello della Sig.ra E.G.N. – continua Lancisi – perché la sua pensione apparteneva ai cosiddetti “contributi silenti” cioè quei contributi che, non raggiungendo i 15 di contribuzione non davano luogo a nessuna pensione. Pertanto l’incontro con i nostri operatori che hanno fatto le domande giuste, hanno dato alla signora la possibilità di diventare titolare di pensione propria, in aggiunta alla reversibilità dal marito. È importante per le donne che hanno un numero di contributi consistente al 31/12/1992 (oltre i 10 anni) e hanno maternità al di fuori del rapporto di lavoro verificare se esiste la possibilità di avere una propria pensione”. Nel 2019 le leghe Spi del Veronese hanno controllato centinaia di pensioni e recuperato migliaia di euro a favore di anziani ignari di ciò che spettava loro di diritto. Regalando molti sorrisi ad anziani abituati a vivere (o, meglio, sopravvivere) con poche centinaia di euro al mese.

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