Stefani, “dietrofront”

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Sembrerà paradossale, ma toccherà proprio all’ex ministro parlare alla Camera dell’accusa al suo leader Matteo Salvini. Come ha stabilito il presidente della Giunta per le immunità e le elezioni, Maurizio Gasparri toccherà proprio all’ex ministra leghista.Erika Stefani riferire riferirà sull’esito dei lavori della Giunta all’Assemblea che si esprimerà solo se almeno venti senatori presenteranno un ordine del giorno per chiedere di ribaltare la decisione di lunedì. Se nessuno chiederà un nuovo voto, si intenderà accolta la votazione della Giunta e Salvini potrà essere rinviato a giudizio.
L’ultimo colpo di scena, dopo il forfait dei 12 membri della maggioranza, che non si sono fatti vedere vedere a Sant’Ivo alla Sapienza, lo hanno firmato proprio i 5 senatori di Salvini in Giunta: Stefani appunto, Pillon, Pellegrini, Augussori e Urraro, che hanno raccolto l’invito fatto dal loro leader e hanno detto no alla relazione del presidente, che chiedeva di rispondere picche ai giudici siciliani.
Dal canto suo la Stefani, subito dopo il voto aveva rilasciato una dichiarazione in cui ha cerfcato di spiegare il dietrofront. “Ringraziamo la presidenza per il rispetto della procedura e l’alto senso delle istituzioni. La relazione proposta è tecnicamente ineccepibile. È chiaro che nell’azione del ministro Salvini sussiste il preminente interesse pubblico c’è stata una piena collegialità nell’azione di governo. La maggioranza -ha proseguito- si è sottratta ala discussione nel merito per non prendersi la responsabilità di dire a tutti espressamente di voler processare Salvini”, ha continuato la Stefani. “Salvini non ha nulla da nascondere dobbiamo smascherare il bluff e andare al vedo. Vediamo se l’Italia ha intenzione di condannare Salvini stesso” “La maggioranza non solo vuole processare Salvini, ma pretende anche di decidere come e quando. Se la maggioranza pensa davvero che Salvini sia un sequestratore, l’ex ministro andrebbe fermato subito. La melina di Pd, 5S e Iv dimostra che è solo una vergognosa sceneggiata per colpire il leader della Lega. La vera sentenza sarà emessa dagli elettori di Calabria ed Emilia-Romagna, e per smascherare l’ipocrisia della maggioranza voteremo sì al processo”.
Resta il fatto che l’ex ministra leghista vicentina dopo il no alla relazione di Gasparri, che non voleva salvare Salvini dal processo, sarà chiamata a svolgere il ruolo di nuova relatrice in Giunta, ruolo che spetta a uno dei membri del gruppo che ha ‘bocciato’ la relazione in discussione lunedì.

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