Assunzione immediata a tempo indeterminato per 215 figure professionali della sanità, per far fronte ai maggiori carichi di lavoro legati all’emergenza coronavirus. Lo ha deciso il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia utilizzando i poteri derivatigli dall’essere Soggetto Attuatore per l’emergenza coronavirus in Veneto, e attingendo con procedura d’urgenza ai candidati risultati idonei nelle graduatorie dei concorsi già effettuati da Azienda Zero.
Si tratta di 100 infermieri professionali; 80 operatori sociosanitari; 20 assistenti sanitari, 10 tecnici; e 5 autisti, che vengono distribuiti alle diverse Ullss sulla base delle esigenze emerse. “Anche su questo fronte siamo sul pezzo – commenta il Governatore – e rafforziamo l’organico, che pur negli ultimi anni è continuamente aumentato, per mettere altre forze in campo e aiutare chi è già all’opera, creando comunque nuove disponibilità anche in via precauzionale. L’assunzione è a tempo indeterminato – conclude – per cui queste 215 figure rimarranno in servizio, dove sarà più utile, anche dopo la fine dell’emergenza”. “I Medici di Medicina Generale stanno dando un contributo prezioso di disponibilità e professionalità nella gestione di questi difficili giorni del coronavirus. Li ringrazio tutti, uno per uno”. Con queste parole, il presidente della Regione, che anche oggi sta seguendo l’andamento della situazione coronavirus dalla centrale operativa della Protezione Civile a Marghera, si rivolge ai medici di medicina generale del Veneto, ringraziandoli “per la collaborazione continua con le autorità sanitarie regionali e per la disponibilità verso i loro pazienti”.
“Con il grande lavoro di triage telefonico, con la nuova organizzazione che si sono dati per evitare al massimo l’accesso dei pazienti agli studi garantendo comunque loro assistenza sanitaria, rapporto umano, ricettazione, visite a domicilio laddove possibile, gli mmg stanno dando un contributo sostanziale a uno dei grandi obiettivi di questo momento, come quello di evitare l’intasamento dei Pronto Soccorso e il rischio di diffusione del virus nelle sale d’attesa dei loro studi”. “Il triage telefonico e la ricettazione elettronica, grazie alla quale non è più necessario recarsi dal medico per ritirare le prescrizioni, e chi è impossibilitato ad andare in farmacia di persona può mandare un parente o un conoscente a ritirare le medicine – fa notare il Presidente del Veneto – sono resi possibili da quella che, oggi più che mai, si è rivelata un’intuizione lungimirante: l’informatizzazione e la dematerializzazione della ricetta. Sono tre anni che, in collaborazione con i medici di medicina generale, abbiamo attivato questo servizio innovativo, utile comunque, ma oggi prezioso anche in un caso di vera emergenza come il coronavirus”.