Il presidente Ravetto:”E’ una prima risposta importante”.
“Non possiamo e non vogliamo che il virus metta in ginocchio il cuore produttivo d’Italia. Dobbiamo preservare tutte le potenzialità produttive del sistema-Veneto, che vale oltre 160 miliardi di Pil, pronti a ripartire quando l’emergenza sanitaria sarà superata. Il primo strumento è tutelare il lavoro e le imprese, attraverso gli ammortizzatori sociali, in particolare nelle piccole aziende, con meno di 6 dipendenti, e nei settori non tradizionalmente coperti dalla cassa integrazione. In Veneto le risorse già disponibili, grazie ad una oculata gestione delle crisi aziendali fatta negli anni dalle parti e dalla Regione, ammontano a 58 milioni di euro, cui si aggiungono 5,5 milioni di euro sbloccati oggi grazie all’approvazione in Giunta di una variazione di bilancio”. Lo ha ribadito l’assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan, nella Commissione regionale di concertazione tra le parti sociali tenutasi in videoconferenza (nel pieno rispetto delle misure emergenziali) con i rappresentanti delle categorie economiche, dei sindacati e delle professioni: tra i firmatari dell’accordo Confapi Veneto, rappresentata dal presidente Manfredi Ravetto (che ha sottoscritto l’accordo) e dal direttore di Confapi Padova Davide D’Onofrio. La Commissione, presieduta dall’assessore, ha definito e approvato l’accordo-quadro che attiva le prime risorse per gli ammortizzatori sociali a tutela di occupazione e imprese. Uno dei punti salienti è la previsione della possibilità di accedere anche con procedura semplificata agli ammortizzatori sociali e alla cassa integrazione in deroga. «Nei prossimi giorni», anticipa Donazzan, «saranno discusse le linee guida che potranno tenere conto della differenziazione dei settori, sia quelli maggiormente colpiti come il turismo, sia quelli mai stato oggetto di ammortizzatori, quali cultura e spettacolo». «L’Accordo sottoscritto con la Regione e le Parti sociali per l’erogazione degli ammortizzatori sociali in deroga è una risposta importante ai lavoratori e alle imprese del Veneto che stanno affrontando questa situazione di grave crisi», sottolinea il presidente Ravetto. «Come ha rimarcato lo stesso assessore Donazzan restano parti aperte, in primis il limite temporale di un solo mese per la cassa integrazione in deroga, una copertura evidentemente insufficiente e che auspichiamo sia modificata nel prossimo decreto legge. C’è poi la questione del sostegno al reddito dei lavoratori autonomi, a oggi riferibile solo al comune di Vo’: un limite incomprensibile visto l’impatto che questa crisi ha su tutto il territorio regionale». L’accordo, ha evidenziato l’assessore Donazzan, «evidenzia un fabbisogno molto più ampio rispetto alle risorse attualmente previste e destinate dal decreto legge n. 9 del 2 marzo scorso, pari a 40 milioni di euro per il Veneto. Abbiamo già verificato con Inps che il residuo spettante al Veneto, dovuto ad una gestione oculata e responsabile degli ammortizzatori sociali nei periodi precedenti, è di 58 milioni di euro, a cui si aggiungono i 5,5 deliberati dalla Giunta veneta con una variazione al bilancio.