Imprese edili allineate con Confindustria

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Il Presidente di Ance Veneto, Paolo Ghiotti, commenta l’appello delle associazioni confindustriali del Nord (Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Lombardia) sulla necessità di riprendere a produrre il prima possibile, con un tabella di marcia che consenta una riapertura ordinata e in sicurezza: “Ance Veneto e le sette associazioni territoriali del Veneto condividono l’appello lanciato da Confindustria. Oggi i cantieri sono fermi e questo significa che le imprese edili sono in stand by con lavoratori ed impiegati a casa. È un quadro preoccupante che rischia di avere un effetto estremamente negativo sul Pil e sul sistema economico locale perché se il sistema economico non riparte da cantieri fermi si passerà ad aziende fallite per Covid-19. è necessario ripartire questa non è un’opzione, ma una necessità e per farlo servono informazioni e regole certe dalle autorità competenti e dalle istituzioni centrali e locali. Non possiamo mettere a repentaglio la salute dei lavoratori rischiando magari un nuovo lockdown che metterebbe definitivamente al tappeto la nostra economia”.
Il Presidente di Ance Veneto ha condiviso con i presidenti delle sette associazioni territoriali una posizione univoca: “le imprese edili di Ance Veneto sono disponibili ad ogni opzione che facilita la ripartenza del sistema economico e del nostro settore, ma questo deve avvenire in quadro più ampio in cui sia garantita la salute dei cittadini, la sicurezza sul lavoro e nel pieno rispetto del quadro normativo. Noi siamo pronti al dialogo con le istituzioni, le parti sociali e tutti i soggetti coinvolti perché è fondamentale fare squadra”.
“Il principio che ci guida dev’essere la responsabilità. Per Ance Veneto e le imprese lo è stato nella chiusura e nel dimostrarsi disponibili alla riapertura ed anche alla possibilità di lavorare in agosto. La nostra disponibilità, però, da sola non basta. Da chi decide deve arrivare un crono programma definito e la certezza delle regole per rimetter in moto il sistema. Gli imprenditori edili in questa fase non vanno lasciati soli perché ci troviamo di fronte ad una situazione pesante: investimenti fermi, cantieri chiusi e adempimenti burocratici per accedere agli strumenti messi a disposizione dal Governo dalla CIG alla Dl Liquidità.
E questo significa abbattere il muro della burocrazia. In particolare per il DL Liquidità se Sace ed il Governo forniscono le garanzie alle banche, per le imprese non deve diventare un percorso ad ostacoli creando tempi lunghi. In questa situazione il rischio è che molti imprenditori decidano di lasciare e questo avrebbe ricadute anche sociali pesantissime”.

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