I Vescovi della Conferenza Episcopale Triveneto (Cet) si sono nuovamente ritrovati – con la modalità della videoconferenza e sotto la presidenza del Patriarca Francesco Moraglia – per affrontare due temi principali: un approfondimento su questioni e criticità pastorali in questo tempo di pandemia e legate alla ripresa delle celebrazioni dei sacramenti e dell’attività nei prossimi mesi (anche a seguito di quanto indicato nella recente lettera della Presidenza della Cei) e poi un aggiornamento sulle problematiche relative alle scuole paritarie e alla prossima ripresa scolastica.
Sul primo punto i Vescovi hanno dialogato su priorità, contenuti, impostazioni e modalità dell’azione pastorale in questi mesi particolari, rilevando l’importante opportunità che questo tempo sta offrendo ad ogni comunità per ravvivare la fede, rinnovare la stessa vita ecclesiale ed introdurre anche scenari nuovi nell’annuncio del Vangelo alle persone, alle famiglie e nella società attuale.
Nel corso della riunione è stato presentato il documento (v. testo in allegato) che la Commissione regionale triveneta per l’annuncio, la dottrina della fede e la catechesi – il Vescovo delegato è mons. Corrado Pizziolo – ha redatto nei giorni scorsi, dal titolo “Ascolto e indicazioni per l’annuncio e la catechesi: dall’esperienza COVID-19”, e nel quale sono esplicitati alcuni criteri e orientamenti sulla catechesi e, più precisamente, sull’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi.
Per trattare il secondo argomento si sono poi uniti alla videoconferenza dei Vescovi il presidente della Fism nazionale Stefano Giordano, il presidente della Fism del Veneto Stefano Cecchin e il responsabile della commissione triveneta Cet per la scuola don Domenico Consolini – il Vescovo delegato qui è mons. Renato Marangoni – che hanno riferito sulle ultime novità circa la prossima ripresa scolastica e la situazione delle scuole paritarie nelle circostanze attuali. Si è parlato così di tempi e modalità di riapertura a settembre della scuola, nei vari ordini e gradi, e delle relative linee-guida nazionali e regionali (con previsioni e adempimenti) nonché di alcune linee di prospettiva e di questioni più specifiche riguardanti le scuole paritarie dell’infanzia accennando, infine, anche alla possibilità di mettere a disposizione taluni spazi di enti ecclesiastici per favorire lo svolgimento delle attività delle scuole paritarie e statali.