Il rilancio delle imprese femminili venete entra nell’agenda delle azioni di governo per il post Covid grazie all’impegno diretto di CNA. La presidente di CNA Veneto Ovest Cinzia Fabris e la presidente di CNA Impresa Donna Veneto Rosy Silvestrini sono state ricevute in un colloquio personale presso la Presidenza del Consiglio dalla Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, al fianco della senatrice Daniela Sbrollini.
Il tavolo di lavoro congiunto è partito da un’analisi particolare sullo stato dell’imprenditoria femminile nel Veneto, valutandone le criticità. Obiettivo, fare il punto sulle politiche attuali e future attraverso cui rafforzare la presenza femminile nel mondo del lavoro, in particolare una volta superata l’emergenza Covid.
«Quello di oggi è stato un confronto importante – ha osservato a margine del colloquio la presidente di CNA Veneto Ovest Cinzia Fabris -. Abbiamo colto l’invito della senatrice Sbrollini per portare avanti la piena sinergia che ci trova compatti su questo fronte, come associazione e come imprenditrici, in modo da dare concretezza alle tante proposte d’intervento messe sul tavolo. L’emergenza Covid, che ha pesato sulle imprese tanto quanto sul sistema familiare, ha reso ancora più evidenti i limiti di una società dove il ruolo della donna resta troppo marginale. E adesso che non si può più fare finta di niente è il momento di agire sul serio».
La Ministra Bonetti ha ribadito che investire nella presenza femminile al vertice d’imprese e istituzioni significa liberare energie positive nell’interesse del Paese, come ha confermato anche il recente decreto legge per la parità di genere nelle consultazioni elettorali. Tre le direzioni di intervento individuate: l’accesso al credito, con l’impegno a potenziare il fondo dedicato; la formazione, con particolare riferimento al digitale e infine la sfera dei servizi, con il rafforzamento degli aiuti e dei sostegni. Emersa in particolare la volontà di ridefinire il ruolo delle Commissioni Pari Opportunità e dei Comitati Imprenditoria Femminile delle Camere di Commercio, il cui potenziale negli ultimi anni ha risentito di continue carenze di risorse.
Le imprese femminili costituiscono un terzo della popolazione imprenditoriale italiana e hanno un livello di istruzione più alto rispetto ai maschi – il 36,8% ha un diploma di laurea, contro un 19,6% degli uomini. Sono le Donne imprenditrici, un universo di lavoratrici indipendenti che pone il nostro Paese al primo posto in Europa nelle classifiche di settore. Gli ultimi dati del Centro studi CNA, elaborati sul rapporto dell’Osservatorio imprenditoria femminile di Unioncamere-InfoCamere, ne contano 1,4 milioni.