Droga dello stupro chiamata prosecco

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“Alla gratitudine per l’operazione della Polizia si affianca un senso di orrore e sdegno. Nella droga sequestrata oggi c’erano cocaina e altre pericolose sostanze, e ben sette litri di droga dello stupro. Il massimo dell’aberrazione”.
Così il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dopo aver rivolto i suoi complimenti alle Forze dell’Ordine, commenta l’operazione della Mobile di Padova che ha eseguito quattro misure cautelari a carico di altrettante persone accusate di aver importato dall’Olanda nella città euganea ingenti quantitativi di cocaina, mefedrone e Gbl, più nota come la ‘droga dello stupro’. “Ogni persona civile, di fronte a queste vicende, inorridisce – aggiunge il Governatore – ma i successi delle Forze dell’Ordine, frutto di lavoro e abnegazione fuori dal comune, ci rasserenano. La lotta è dura e impari, ma abbiamo la certezza che non sarà mai allentata”.
Chiamavano “prosecco” la droga dello stupro, gang sgominata. L’inchiesta è partita da un soggetto cubano di 45 anni residente a Limena, dipendente della Vodafone in cassa integrazione, che vendeva non solo droga tradizionale ma anche sintetica. Nel coinvolgimento dell’attività di spaccio sono stati individuati poi due padovani residenti a Noventa, soci in affari: uno riceveva i clienti in casa, l’altro reperiva a qualsiasi ora del giorno e della notte il Gbl da loro indicato come “Prosecco” o come “G”. I due, entrambi italiani, offrivano e cedevano la droga in cambio di denaro accalappiandosi i clienti nei locali di Padova o attraverso le chat.“