Per il quinto anno consecutivo Legambiente con il dossier Comuni Ricicloni 2020 e con l’Ecoforum regionale sull’economia circolare dei rifiuti, partendo dall’analisi dei dati elaborati dall’osservatorio regionale rifiuti di Arpav, ha messo al centro del dibattito il futuro della gestione del rifiuti grazie a una serie di tavoli di approfondimento e di confronto tra Consigli di bacino, gestori della raccolta, aziende dell’economia circolare, categorie e parti sociali. Un percorso utile per iniziare a focalizzare gli obiettivi che il Piano regionale di gestione dei rifiuti che deve essere rivisto dovrà porsi inseguendo obiettivi che dovranno essere coraggiosi e coerenti con le politiche comunitarie e nazionali per definire quale sarà lo sviluppo del Veneto.
«Se si vuole considerare zero un analogo di nulla, allora rifiuti zero è un’idea veramente poco coerente con la realtà che viviamo. lo zero è qualcosa e in questo caso è materia, che oggi produciamo, usiamo e smaltiamo ma che dobbiamo iniziare a ridurre, riusare e riciclare sempre più se vogliamo raggiungere l’obiettivo di liberarci dai rifiuti» spiega Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto ragionando di una regione a “rifiuti free” e che aggiunge: «Un Veneto che produce e non riduce i rifiuti, ma ricco di eccellenze che possono vantare risultati da primato nazionale può stimolarci a riflettere sulla necessità di supportare i sistemi di gestione più efficienti del Veneto per far collaborare e far avanzare chi è rimasto indietro, e convincere anche chi non sembra averne intenzione».
Le proposte di Legambiente per il nuovo piano rifiuti del Veneto per liberare l’economia circolare si riassumono in dodici punti:
Ridurre la produzione di rifiuto a 375 kg/abitante*anno, Ridurre il residuo secco procapite a 75 kg/abitante*anno e massimizzare la raccolta differenziata con obiettivo medio regionale di RD 80%, con un minimo del 70% per i Comuni al di sopra dei 100.000 abitanti;
Stabilizzare il modello “chi inquina paga”, principio cardine della normativa ambientale comunitaria, attraverso l’adozione progressiva su tutto il territorio regionale del sistema a tariffazione puntuale per i cittadini e le aziende, incentivando il modello di raccolta porta a porta spinto;
Legambiente insiste sulla necessità di un aggiornamento urgente del Piano di gestione dei rifiuti – necessità sottolineata anche dal vicepresidente del Consiglio Regionale del Veneto Nicola Ignazio Finco.