Smact sostiene le imprese con un bando da 900 mila euro

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Si chiude con 50 progetti presentati il secondo bando di co-finanziamento alle imprese pubblicato da SMACT, il Centro di Competenza del Triveneto. Un segno tangibile che certifica il bisogno di innovazione digitale delle imprese italiane e che emerge dalla chiusura del bando Innovazione, Ricerca Industriale e Sviluppo Sperimentale 2020 proposto da SMACT in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico. Le richieste provengono da aziende dislocate in 8 regioni, più della metà delle quali micro e piccole imprese.
Il bando, aperto il 30 settembre e chiuso il 30 novembre, è il secondo pubblicato dal Competence Center e ha messo a disposizione delle aziende 900mila euro di fondi del MiSE per progetti di innovazione molto vicini al mercato nel campo delle tecnologie 4.0: Mobile, Social, Cloud, Internet of Things, Analytics e Big Data, gli ambiti in cui opera il centro di eccellenza 4.0 SMACT creato dalle Università del Triveneto e alcune tra le aziende più innovative del territorio.
«SMACT sta sempre più rispondendo al suo compito di essere un punto di incontro tra impresa e ricerca, interpretando il ruolo di struttura di facilitazione che doveva avere a partire dal suo spunto iniziale», commenta Fabrizio Dughiero, presidente del Consiglio di Gestione del Competence Center. «Ha dimostrato di saperlo fare nel primo bando IRISS, ma anche nel secondo. Infatti, pur avendo messo a disposizione metà dei fondi, abbiamo ricevuto lo stesso numero di domande di partecipazione, domande che andranno a coinvolgere non solo i ricercatori di più università, ma anche provenienti da discipline molto eterogenee fra loro. La multidisciplinarietà è una spinta fondamentale all’innovazione e siamo fieri di trovarla presente ad un livello così alto nelle nostre università del Triveneto».
Ancora una volta si dimostra alta l’attenzione riservata dal mondo imprenditoriale verso il network di competenze 4.0 messo a sistema dal Centro di Competenza. Un traguardo misurabile in numeri: la richiesta di co-finanziamento proviene da aziende dislocate in 8 regioni diverse e riguarda progetti dal valore totale di oltre 9 milioni di euro per cui vengono richiesti 4 milioni di co-finanziamento, 4 volte l’ammontare disponibile, testimoniando così anche l’ampliamento della risonanza del Centro di Competenza.
«Più della metà dei progetti provengono da piccole e micro imprese e questo rappresenta un dato molto interessante per noi di SMACT», commenta il direttore generale Matteo Faggin. «Significa che abbiamo fatto un buon lavoro di allineamento ad un ecosistema ricco di imprenditorialità come quello in cui ci troviamo ad operare. Non mancano ovviamente le medie e le grandi imprese e siamo certi che la qualità sarà garantita ad ogni livello come abbiamo potuto riscontrare anche nel primo bando. Sapere che venti delle imprese che hanno deciso di cimentarsi in questa sfida non avevano mai collaborato con la ricerca è per noi motivo di ulteriore orgoglio – aggiunge Faggin – perché dimostra quanto sia fondamentale il ruolo abilitante del cosiddetto trasferimento tecnologico ricoperto oggi dai Centri di Competenza».