«Questa villa è un simbolo. Dopo essere stata il bene di un mafioso è ora nelle mani della comunità». Con queste parole il fondatore di Libera don Luigi Ciotti ha salutato la seconda vita di villa Valente-Crocco, il bene confiscato alla mafia rinato come “Casa della legalità e della cultura”. La consegna delle chiavi a Donatella Traniello del Centro documentazione polesano ha ufficializzato l’incarico all’Associazione temporanea di scopo (Ats) “Salvaterra” che si occuperà della gestione. La villa si trova a Badia Polesine in via dei Partigiani. Il recupero e l’assegnazione a finalità sociali – fortemente voluti da Libera – sono stati resi possibili dall’impegno congiunto di persone, associazioni, enti, istituzioni. La Villa rappresenta una sede prestigiosa per lo svilupparsi di iniziative culturali improntate ai valori della legalità, dell’inclusione sociale e dei diritti umani. La Villa diventerà un cantiere – laboratorio dove sperimentare coesistenza, promozione individuale, cura, conoscenza, amore dell’ambiente, consapevolezza del bene comune, socialità, formazione professionale, creatività, conoscenza.