“La scelta di chiudere gli impianti di risalita rappresenta un gravissimo danno turistico, questa decisione conferma ancora una volta quanto sia tangibile il distacco tra la classe politica romana e la montagna. In Altopiano di Asiago si continua a fare sci da fondo, a fare ciaspolate, e l’apertura di un impianto di risalita non avrebbe aggravato lo stato pandemico in atto. Abbiamo rispetto di chi sta soffrendo, l’economia deve essere sostenuta con fatti e non parole, bisogna rispondere in modo concreto alle esigenze delle aree depresse, e le località montane sono tutti territori che devono essere sostenuti, gli operatori del turismo lavorano non solo in inverno, operano in tutte le stagioni, senza contare che il perdurare di una tale situazione di restrizioni andrà a pesare anche sul fattore ‘spopolamento’ ”.
Ad affermarlo è stato il sindaco di Asiago, Roberto Rigoni Stern.