Con “Armonia” coinvolti 24 Comuni

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Il Veneto è stato interessato dall’esercitazione finale del progetto “Armonia – Rete di monitoraggio accelerometrico in tempo reale di siti ed edifici in Italia e Austria”. Si tratta di un progetto del programma europeo “Interreg Italia-Austria” le cui principali finalità sono lo sviluppo di protocolli comuni e strumenti per le sale operative di protezione civile e la definizione di piani coordinati e sistematici per interventi in emergenza. L’esercitazione – che ha riguarato nello specifico il Veneto e il Friuli Venezia Giulia – ha previsto la simulazione di un evento sismico con epicentro a Caneva in provincia di Pordenone ma che ha interessato anche 24 comuni veneti (2 del Bellunese e 22 del Trevigiano).
L’esercitazione si è svolta sia tramite l’organizzazione di posti di comando sia con alcune attività locali, prevedendo la convocazione dell’unità di crisi, l’attivazione delle Prefetture, l’istituzione dei Centri Operativi Comunali, comunicazioni con ponti radio e sistemi satellitari, simulazioni di evacuazioni, sopralluoghi per la verifica di idoneità sia di fabbricati sia delle aree di ammassamento funzionali ai soccorsi. Tutte queste attività sono state previste in forma adeguata alle esigenze legate alla pandemia in corso.
“Con questo progetto – spiega l’assessore alla Protezione Civile del Veneto, Gianpaolo Bottacin – è stato realizzato un innovativo sistema di monitoraggio del rischio sismico attraverso l’installazione di strumenti specifici su alcuni edifici strategici. Grazie a questi edifici chiamati ‘sentinella’, in seguito ad un terremoto è possibile acquisire in tempo reale tutta una serie di dati riguardanti l’accaduto sul territorio coinvolto, utili a programmare e organizzare rapidi e mirati interventi di emergenza. In particolare per le sale operative, verranno sviluppati strumenti di analisi, come mappe tematiche in tempo reale, in modo da avere un’immediata valutazione della distribuzione di eventuali danni tra Italia ed Austria”.
“Il modello della Protezione Civile veneta – sottolinea l’Assessore – è un riferimento di eccellenza e riconosciuto a livello internazionale. L’esperienza maturata è stata una grande spinta al contributo della nostra Regione a questo progetto. Danni a persone e cose non rispettano i confini e negli ultimi decenni è emerso fondamentale che la prevenzione e la gestione dei rischi naturali vadano affrontate con una logica transfrontaliera. Lo sviluppo di protocolli comuni permette la pianificazione congiunta e l’implementazione di azioni armonizzate per accelerare e facilitare le operazioni di salvataggio, aiutando la Protezione civile e i governi regionali a preparare piani per proteggere la popolazione”.
L’esercitazione conclusiva del progetto “Armonia” ha coinvolto i comuni veneti di Sarmede, Cordignano, Cappella Maggiore, Orsago, Godega di Sant’Urbano, Fregona, Colle Umberto, San Fior, Vittorio Veneto, Gaiarine, San Vendemiano, Codognè, Conegliano, Tarzo, Revine Lago, San Pietro di Feletto, Vazzola, Portobuffolè, Mareno di Piave, Fontanelle, Refrontolo, Santa Lucia di Piave in provincia di Treviso e Tambre e Alpago in provincia di Belluno.
“Come la redazione di protocolli comuni – conclude l’assessore Bottacin – esercitazioni congiunte come quella di domani e dopodomani servono a rendere più efficienti e coordinate le rapide azioni di emergenza nelle regioni confinanti. Anche per questo ritengo doveroso un ringraziamento a chi con vario titolo, volontari e istituzioni, si stanno impegnando per il successo di questo progetto internazionale”.
Sempre in Veneto sono state coinvolte le Prefetture di Treviso e Belluno, la Direzione Protezione Civile e Polizia Locale della Regione, gruppi comunali di Protezione Civile e organizzazioni di volontariato.