PSICOGERIATRIA: IN VENETO 80.000 ANZIANI CON DEMENZA

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ll progressivo invecchiamento della popolazione ha comportato un sensibile aumento dei disturbi cognitivo-comportamentali di natura neurodegenerativa, destinati ad acquisire in futuro sempre più rilevanza. Tra le sindromi psichiatriche più comuni vi sono le demenze: con una prevalenza del 5-8% negli over 65, colpiscono 1,2 milioni di italiani e, in circa il 15-25% dei casi, possono associarsi a depressione. Nella presa in carico del malato di demenza, dal riconoscimento dei primi sintomi al trattamento a lungo termine, il Medico di famiglia è una figura cruciale all’interno della rete integrata di servizi sul territorio. A lui è dedicato il progetto di formazione itinerante “Piano Nazionale Demenze, nuovi scenari di cura”, che partirà da Verona il 13 e 14 maggio. Promossa dall’Associazione Italiana Psicogeriatria con il grant incondizionato di Angelini, azienda da anni impegnata a tutela della salute mentale nell’anziano, l’iniziativa prevede un ciclo di 13 eventi ECM locali in 13 Regioni italiane, da maggio a novembre. Obiettivo: raggiungere oltre 650 Medici di Medicina Generale, ai quali presentare i contenuti e le finalità del recente Piano Nazionale Demenze, per “educarli” a un corretto approccio diagnostico-terapeutico al problema. Al primo evento, che si svolgerà presso la città scaligera, parteciperanno 50 Medici di famiglia provenienti da tutto il Veneto ma anche dal Friuli e dal Trentino Alto Adige. “Sono circa 80.000 i casi attuali di demenza in Veneto e in futuro aumenteranno, trattandosi di una patologia strettamente legata all’invecchiamento della popolazione”, dichiara lo psichiatra Claudio Vampini, Presidente Sezione Triveneto dell’Associazione Italiana Psicogeriatria, Responsabile del 2° Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) dell’Ospedale Civile Maggiore di Verona e Docente presso l’Università di Verona. “Da qui si comprende l’importanza del corso formativo che organizzeremo nei prossimi giorni a Verona. Il nostro obiettivo è diffondere la conoscenza del Piano Nazionale Demenze sul territorio e far sì che i Medici di famiglia siano pienamente consci del loro compito fondamentale nelle fasi di diagnosi precoce, gestione globale e trattamento a lungo termine dei pazienti con demenza, non solo sul fronte dei sintomi cognitivi ma anche dei frequenti disturbi comportamentali, come deliri, depressione, agitazione e aggressività”.

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