Una situazione del vigneto al momento buona; una fioritura iniziata in ritardo al Centro-Nord che determinerà una raccolta posticipata di circa una settimana; un danno determinato delle gelate pasquali, solo parzialmente rientrato, che influirà sulla raccolta pur con importanti differenze tra zone e vigneti. È la sintesi, al netto dell’incertezza climatica di questo periodo, del report sull’andamento climatico-vegetativo della prossima vendemmia stilato da Assoenologi, Ismea e Unione Italiana Vini (Uiv). Le previsioni quantitative della prossima stagione di raccolta saranno come di consueto rese note dalle compagini entro la prima decade di settembre.
Sul piano qualitativo, cita il report, la situazione del vigneto è perciò generalmente buona, con livelli di anomalie legate alle piogge (scarse o grandigene) a oggi ancora circoscritte, mentre le gelate hanno arrecato danni nelle regioni del Nord Italia, Toscana, Sardegna, Umbria e sul versante Adriatico fino al foggiano.
Nella zona occidentale del Veneto, dopo una primavera che ha visto un ritorno di freddo e presenza di gelate sparse, il germogliamento è stato ritardato anche di 15 giorni. Ad oggi questo ritardo si assesta tra i 7/10 giorni. La partenza del ciclo vegetativo nell’aera orientale è avvenuta in ritardo rispetto alla scorsa annata. Durante il primo periodo del ciclo vegetativo si sono avute abbondanti precipitazioni e temperature sotto la media stagionale, in alcune zone l’abbondante umidità ha provocato attacchi di malattie fungine. La situazione meteo si è poi stabilizzata e dal mese di maggio le temperature sono risalite a valori normali. Nei mesi di maggio e giugno il passaggio di perturbazioni ha creato fenomeni atmosferici anche di intensità, colpendo a macchia di leopardo il territorio del Veneto Centro Orientale, con grandinate che in zone molto limitate hanno determinato perdite di produzione significative. Attualmente la maturazione delle uve precoci, anche a seguito delle temperature attuali, è prevista tra fine agosto e primi di settembre con un ritardo di 10-15 giorni circa rispetto alla vendemmia 2020.