Misure urgenti per la pesca marittima

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Dopo la firma, la scorsa settimana, di un documento di appoggio alle richieste dei pescatori marittimi contro il caro gasolio che sta mettendo in ginocchio le imprese, il Distretto di Pesca del Nord Adriatico – di cui fanno parte Regione del Veneto, Regione Emilia- Romagna e Regione Friuli Venezia-Giulia – ha fatto un passo ulteriore e ha inviato una lettera al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e al Sottosegretario di Stato per il comparto pesca chiedendo di accogliere con urgenza le richieste dei pescatori per scongiurare una drammatica crisi del settore.
“Il Distretto – si legge nel documento – chiede un vostro intervento urgente per l’accoglimento delle proposte nella convinzione che la celerità dei tempi di risposta e l’individuazione di procedure snelle, veloci ed efficaci costituiscano elementi essenziali per contribuire alla risoluzione delle gravi criticità che interessano il settore”. Le richieste dei pescatori sono state formulate in un documento del 12 maggio scorso firmato da Alleanza delle Cooperative Italiane, Coldiretti Impresa Pesca e Federcoopesca. Oltre all’apertura del tavolo di crisi con il Governo con la partecipazione dei Ministeri delle politiche agricole alimentare e forestale, del lavoro e delle politiche sociali e dell’economia e delle finanze, nel documento chiedono: il rapido utilizzo del credito di imposta già previsto con il d.l. 21/2022 ma ancora inattuato e la proroga del contributo anche al secondo trimestre 2022, l’attivazione della Cassa Integrazione Salariale Operai Agricoli per la quale le imprese versano i contributi dall’1 febbraio scorso, la richiesta all’UE di risorse finanziarie aggiuntive e di concedere una compensazione finanziaria agli operatori del settore secondo il meccanismo ideato dal FEAMPA per la crisi Ucraina. E ancora si chiede un emendamento nella proposta di regolamento adottata dalla Commissione europea per consentire l’attivazione del fermo pesca anche come misura a sostegno della perdita di redditività dovuta alla crisi Ucraina. Attivazione di procedure semplificate di accesso al credito, sospensioni dei vecchi mutui e garanzie sui nuovi, velocizzazione dei pagamenti arretrarti per i fermi delle attività e attivazione di interventi straordinari per lenire gli effetti della perdita di redditività dovuta a mucillagini e meduse. Il 26 maggio scorso il Distretto di Pesca del Nord Adriatico si è riunito e ha sottoscritto il documento proposto dalle categorie ritenendo gli interventi proposti “una valida strategia per affrontare l’attuale situazione di crisi”. “Prima c’è stata la crisi innescata dall’emergenza COVID-19, poi la riduzione delle giornate di pesca e ora il caro gasolio con l’incremento del prezzo anche del gasolio in regime agevolato per navi da lavoro marittimo dovuto alla guerra in Ucraina; oggi le imprese della pesca marittima stanno lavorando all’interno di uno scenario diventato ormai insostenibile – interviene l’Assessore alla pesca della Regione del Veneto – Per il nostro territorio quello della pesca è un comparto di primaria importanza soprattutto per indotto e per occupazione, non possiamo permetterci di vedere le imprese chiudere a causa dei costi diventati insostenibili. Accogliamo e facciamo nostro il grido di allarme dei pescatori e ci rivolgiamo al Governo per chiedere un intervento immediato”.