Origini di Venezia in un documentario

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La storia archeologica e nascosta di Venezia ricostruita e raccontata attraverso un documentario poetico, omaggio a Ernesto Canal e ai ricercatori del passato e di oggi che raccontano Venezia prima di Venezia.
“Panorami sommersi: le origini di Venezia” aprirà la stagione degli appuntamenti di archeologia pubblica e partecipata collegati al progetto “Vivere d’Acqua, archeologie tra Lio Piccolo e Altino” che ha ripreso in questi giorni intorno allo scavo della Villa marittima di Lio Piccolo.
Il film documentario, dedicato alle pionieristiche ricerche di Ernesto “Tito” Canal e ai recenti interventi condotti dalla Soprintendenza e dall’Università Ca’ Foscari a Lio Piccolo, indaga i mondi e le storie legate alle realtà archeologiche celate nella Laguna di Venezia.
Sarà proiettato per la sua “prima” nella sala Teatro del Comune di Cavallino-Treporti martedì 27 settembre alle ore 20.30. Un omaggio alla comunità del litorale che ha collaborato e ospitato le riprese anche durante le ricerche archeologiche per individuare i resti della Villa Romana sepolta, riemersa in parte con gli scavi dello scorso ottobre, e di cui Canal ha più volte segnalato l’esistenza.
Il film di Controcampo Produzioni ha felicemente incontrato il progetto dell’Università Ca’ Foscari “Vivere d’Acqua”, nato con l’omonima mostra nel 2019, con la collaborazione tra il Comune di Cavallino-Treporti, l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna e l’Università Ca’ Foscari Venezia. Si tratta di un progetto di archeologia pubblica e di comunità che mira ad avvicinare le comunità al passato sepolto e sommerso conosciuto attraverso l’’archeologia.
Il Film è stato realizzato con il contributo della Regione Veneto, ed è frutto dell’intuizione di Pierandrea Gagliardi e Samuele Gottardello che hanno saputo raccontare con occhio attento l’ostinata volontà di ricerca e di ricostruzione di verità scientifiche, ma anche una storia di uomini e di sogni alla ricerca della verità, in un’esperienza unica per vivere la Laguna meno nota e frequentata come un fertile incubatore di civiltà, di racconti, di esperienze, di ambienti naturali. Di bellezza.