Elena Donazzan e la collega Manuela Lanzarin sono intervenute in occasione della prima seduta del Comitato di Sorveglianza unico del PR Veneto FESR e del PR Veneto FSE+ 2021-2027”. Si tratta di un soggetto istituito lo scorso 1 giugno, espressione del partenariato territoriale coinvolto nella definizione e attuazione della politica di coesione, principale politica di investimento dell’Unione europea, che mira a ridurre le disparità economiche, sociali e territoriali esistenti tra le regioni dell’Unione, attraverso la creazione di posti di lavoro, il sostegno alla competitività, alla sostenibilità, al miglioramento della qualità della vita. Il Comitato di Sorveglianza unico ha il compito specifico di sorvegliare ed esaminare i progressi compiuti nell’attuazione dei Programmi e nel conseguimento dei target intermedi e finali.
In questo ciclo di programmazione, che porterà verso il Veneto del 2030, la Regione ha scelto di dare ampio spazio alla partecipazione del territorio alla definizione delle priorità politiche di sviluppo competitivo sostenibile che andremo a sostenere anche grazie ai Programmi Regionali FESR e FSE+ 2021-2027, per affrontare e vincere la sfida di migliorare la qualità della vita delle persone.
“Il quadro di riferimento in Veneto – ha spiegato Donazzan – è quello che vede un livello di occupazione pari al 65-66%, la disoccupazione al 5,8%, quella di lungo corso è pari al 2% mentre la disoccupazione giovnaile è pari al 10%. Esiste poi la fascia dei cosiddetti Neet, giovani che non studiano, non lavorano e non cercano occupazione che è pari al 14,7%. La nuova programmazione deve partire da questi numeri, offrendo risposte in particolare alle persone fragili e maggiore rischio di esclusione sociale. Senza scordare che il più grande problema al quale serve dare risposta oggi è quello della natalità”.
Due miliardi di euro sono a disposizione per elevare la qualità della vita delle persone e sviluppare la crescita sostenibile del territorio attraverso il contributo delle misure del PR Veneto FESR 2021-2027 e del PR Veneto FSE+.
Con l’obiettivo di coinvolgere più di 230.000 persone in sette anni, la proposta del PR Veneto FSE+ 2021-2027 mira a migliorare l’accesso all’occupazione e le misure di attivazione per tutte le persone in cerca di lavoro, l’adattamento delle competenze alle transizioni in atto, sostenere la formazione professionale, fino al livello terziario, le attività di orientamento e accompagnamento per migliorare l’accesso all’occupazione dei giovani e per l’apprendimento permanente, favorire l’inclusione attiva, sviluppare servizi a sostegno delle famiglie con carichi di cura e per gli anziani non autosufficienti e per le persone con disabilità.
Il PR Veneto FESR 2021-2027 (ancora in fase di negoziazione), mirando a coinvolgere circa 7.000 imprese, mira a sviluppare e rafforzare le capacità di ricerca e di innovazione, la digitalizzazione, la crescita sostenibile e la competitività, promuovere l’efficienza energetica e ridurre le emissioni di gas a effetto serra, le energie rinnovabili, l’adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione dei rischi di catastrofe e la resilienza dei territori, promuovere la mobilità urbana multimodale sostenibile, sostenere infrastrutture per l’inclusione sociale.
e in aree interne.