Admo “supera l’esame’’ all’Università

0
306

“Esame passato” per l’Admo Veneto, l’associazione donatori di midollo osseo che ha incontrato la Rettrice dell’Università Ca’ Foscari Venezia, la professoressa Tiziana Lippiello. L’occasione è stata la firma del protocollo d’intesa tra l’università veneziana e la onlus che impegna l’ateneo a promuovere azioni di sensibilizzazione nei confronti degli studenti iscritti, a favore della donazione del midollo osseo per salvare vite umane. La Rettrice Tiziana Lippiello ha ascoltato il racconto della nascita di Admo a livello nazionale di Mara Rosolen, presidente veneta di Admo e vice presidente nazionale, nonché parte attiva di una delle tre famiglie che nel 1991 hanno dato i natali all’associazione, dopo aver perso un familiare, senza che questi avessero la possibilità di trovare in tempi brevi un donatore di midollo per effettuare un trapianto salva vita. Allora infatti non c’era ancora il Registro italiano dei donatori, l’IBMDR. Oggi proprio grazie a queste tre famiglie, il Registro esiste e ha sede all’Ospedale Gaslini di Genova e da questo si può attingere per trovare il match, ossia la compatibilità tra un donatore e un ricevente, che oggi si attesta a 1 a 100 mila. Nel registro si accede tra i 18 e i 35 anni e ci si rimane fino ai 50. Chi entra tramite un esame del sangue o un tampone salivare, potrebbe non essere chiamato mai oppure una sola volta, se gemello genetico di una persona che ha bisogno di una compatibilità sopra l’80% per salvarsi la vita. Per implementare il registro nazionale servono ogni anno nuovi iscritti giovani, soprattutto dopo la pandemia, che ha congelato gli eventi pubblici e nelle scuole e università o nelle piazze che i volontari di Admo solitamente organizzano per trovare nuovi donatori. Anche per questo Admo, sia a livello nazionale che locale, ha deciso di parlare e aprire un dialogo costruttivo con gli atenei di tutta Italia, per arrivare a più giovani possibili. “Entrare e cominciare a collaborare con una realtà come Ca’ Foscari – queste le parole di Mara Rosolen Presidente Admo Veneto – una fucina di saperi e di giovani, ci aiuta a portare avanti la nostra mission di vita e di speranza per tante persone, che attendono un midollo per salvarsi la vita. Oggi abbiamo tanti strumenti in più rispetto ad anni fa e anche una comunicazione che può arrivare ad aprire il cuore di tante persone che con un gesto semplice possono salvare una vita. Avere però accanto a sé partner d’eccellenza come l’ateneo veneziano porta ad amplificare questo messaggio, a creare un circolo virtuoso che non può che migliorare il mondo in cui viviamo e donare speranza”. Piena empatia e vicinanza d’animo tra la Rettrice e l’associazione che si sono date appuntamento a stretto giro per organizzare un comitato esecutivo e una prima serie di incontri nelle diverse facoltà, sia di informazione sia di tipizzazione, attraverso lo strumento del salivare, che oggi sta iniziando a sostituire l’esame del sangue per entrare nel registro dei donatori.