Il team cafoscarino Team4 ha vinto, a pari merito con il team norvegese della Norwegian University of Science and Technology di Trodheim, l’ESA Software Challenge 2022, una prestigiosa sfida proposta da ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, rivolta a studenti universitari di informatica e di ingegneria per progettare nuovi sistemi efficienti di comunicazione dei dati con i dispositivi collocati in satelliti o vettori spaziali.
Il team vincitore, premiato a Darmstadt era composto dagli studenti del corso di laurea in Informatica, corso di Ingegneria del Software: Riccardo Sale, Nicola Geretto, Gabriele Nicoletti, Mattia Ciccone e Thomas Geretto.
Ma Ca’ Foscari si è distinta per la bravura dei suoi studenti riuscendo a classificarsi anche al terzo posto con il Team5, composto da Pietro Pagnan, Lorenzo Fanton, Angela Piccoli e Samuele Sgnaolin.
Le squadre dell’ateneo veneziano sono risultate ben preparate, abili nella presentazione e hanno ricevuto un grande apprezzamento per il lavoro svolto.
“E’ una grande soddisfazione per l’Informatica di Ca’ Foscari vedere i nostri studenti affermarsi a livello europeo. La sfida consisteva nel progettare ed implementare soluzioni innovative per il controllo a distanza di applicativi utilizzati sui satelliti – spiega Agostino Cortesi, coordinatore del comitato scientifico di ESA_Lab@CaFoscari. Le squadre hanno dovuto fare i conti con dei vincoli molto stringenti sull’energia utilizzabile, potevano inviare dei dati all’interno di finestre di 15 minuti ogni 90 minuti proprio perché in questo tipo di attività ci sono dei vincoli sulla quantità di dati per problemi di ottimizzazione dell’energia”.
Si trattava di dati di tipo visivo, immagini rilevate da telescopio, e la sfida era progettare e realizzare le migliori soluzioni software da utilizzare sia sulla base sia sul satellite. “L’obiettivo era minimizzare l’uso delle risorse, – spiega ancora Cortesi – per esempio accensione e spegnimento del telescopio e come gestire l’algoritmo di acquisizione delle immagini in modo ottimale. Gli studenti hanno interagito con un ambiente di simulazione “Computer in a room” in cui dopo l’installazione iniziale, l’ambiente di raccolta dati veniva blindato ed era possibile solo la comunicazione secondo le modalità previste”.
Il Team norvegese ha optato per un approccio di tipo ingegneristico e ha mirato a raggiungere l’obiettivo ottimizzando la soluzione a partire dai dati sperimentali, mentre il team di Ca’Foscari ha adottato un approccio di tipo scientifico, basato su modellazione e problem-solving, elaborandolo dal punto di vista algoritmico delle soluzioni innovative.
L’Università Ca’ Foscari Venezia è entrata recentemente a far parte del network delle università europee che collaborano con l’ESA ed è nato così ESA_Lab@Ca’Foscari. L’hub di ricerca incrocia competenze ambientali, informatiche e manageriali e le mette a disposizione dell’Ente che si occupa dello sviluppo della capacità spaziale in Europa.