L’assessore regionale allo sviluppo economico ed energia Roberto Marcato ha presentato al tavolo di concertazione per la programmazione le strategie del Nuovo Piano Energetico Regionale, il cui iter è attualmente in corso. Gli ambiti di intervento del nuovo piano sono i seguenti: ricerca, decarbonizzazione;efficienza energetica; contrasto alla povertà energetica;innovazione e competitività; sicurezza energetica.Le strategie di attuazione sono molteplici e seguono cinque diversi indirizzi strettamente correlati tra loro: aumento sostenibile delle fonti energetiche rinnovabili; diversificazione delle fonti; contenimento dei consumi in edilizia, industria, trasporti, agricoltura e pubblica illuminazione; sviluppo ed efficientamento delle reti infrastrutturale energetica; attività informative, formative e culturali. Sul tema dell’idrogeno l’assessore regionale all’energia ha ricordato il sostegno della Regione al progetto Venezia capitale mondiale della sostenibilità, un’officina di azioni per lo sviluppo delle tecnologie per le rinnovabili e per l’idrogeno nell’area industriale di Porto Marghera, frutto di una visione strategica della nostra regione come capofila nelle tecnologie e nelle competenze che richiederanno importanti cambiamenti che sono in corso e sono sotto gli occhi di tutti. “Abbiamo cercato di immaginare le traiettorie di sviluppo del nostro territorio da oggi al 2030, sposando le esigenze che ha il Veneto – spiega Marcato -. La transizione energetica del sistema regionale deve essere costruita su misura sulle nostre particolarità, sempre nell’ottica della corretta gestione del nostro. Nella definizione delle aree idonee alla realizzazione di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile si è puntato sulle aree marginali e già compromesse, mentre per la realizzazione di impianti fotovoltaici si è preferita la loro realizzazione su immobili, direttamente al servizio di aziende e famiglie e senza occupazione di nuovo suolo, tranne nel caso delle installazioni agrovoltaiche avanzate che coniugano la produzione primaria con quella energetica. Nella definizione del mix energetico che ci permetta di soddisfare le nostre necessità, non possiamo non citare gli impianti di produzione di biogas o di biometano, che non devono causare una significativa distrazione di produzione agricola dai fini alimentari”.