“Nel 2022 gli empori solidali veneti hanno aiutato 150.583 persone in stato di necessità. Lo hanno fatto recuperando 62.892 quintali di eccedenze alimentari e coinvolgendo migliaia di volontari e di associazioni nel territorio. Si tratta di un grande sostegno alle fasce più fragili della nostra comunità ma anche di un’azione che interviene attivamente nella lotta allo spreco. Sono poche indicazioni che sottolineano come il mondo che ruota intorno a questo ambito della solidarietà sia una delle migliori espressioni del nostro Veneto. Non ci troviamo certamente davanti ad una soluzione esaustiva al problema della povertà, infatti, ma è una grande testimonianza concreta del valore dell’accoglienza, della solidarietà, della gratuità. Caratteristiche che sono da sempre delle nostre comunità, coniugate ai valori attuali di sussidiarietà, circolarità e sostenibilità”. Sono parole dell’assessore regionale alla Sanità e alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin, in occasione dell’apertura dei lavori a Venezia del primo Festival degli Empori della Solidarietà del Veneto. La Regione del Veneto da molti anni promuove il progetto della Rete degli Empori della Solidarietà con cui si valorizza l’attività di recupero e distribuzione delle eccedenze alimentari da parte di Enti del Terzo Settore e si fornisce assistenza a persone a rischio di marginalità attraverso progetti personalizzati. Si tratta di un progetto che da molti anni è inserito fra le politiche regionali di contrasto alla povertà e di promozione dell’inclusione sociale, rappresentando ormai un punto di riferimento nella programmazione regionale e nel sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali a livello locale, al fine di assicurare a tutti il diritto al cibo attraverso la riduzione degli sprechi alimentari. Questo in stretta sinergia con l’organizzazione della prevenzione sanitaria (affinché l’azione della solidarietà sia veicolo anche di una sana e corretta alimentazione) e l’Arpav (per gli ambiti più strettamente ambientali in materia di riciclo e riuso). La rete è composta attualmente da 27 enti gestori per un totale di 28 empori, distribuiti in tutte le province. Non sono presenti soltanto nella provincia di Belluno dove, per consuetudine legata anche alla caratteristica conformazione territoriale, è presente da sempre una forte rete di comunità. “L’esperienza portata avanti fino ad oggi ci dice che la rete degli empori rappresenta un vero e valido servizio per l’intera comunità – sottolinea l’Assessore -. Non si tratta soltanto di distribuzione alimentare ma di un vero strumento per intercettare e sostenere le persone e le famiglie più vulnerabili; ne è dimostrazione l’importante ruolo svolto durante la pandemia e nel periodo attuale caratterizzato dalla crisi internazionale conseguenza della guerra in Ucraina. La rete è frutto di uno sviluppo nel corso degli anni. Nel 2015, infatti, ne facevano parte solo 7 empori, nel 2019 erano già 24, nel 2020 la rete è stata allargata a 26 Empori e nel 2021 si è raggiunto il numero attuale di 28 realtà”.