“Martedì, per le esequie di Giulia, chiedo all’intero Veneto un segnale corale, forte e chiaro, contro la violenza di genere. Una giornata che diventi indelebile, che segni il passo perché fatti come questo possano non ripetersi più. Lo dobbiamo a Giulia, nel cui ricordo – e nel ricordo di tutte le donne uccise senza un perché – continueremo a lavorare stretti gli uni agli altri nel combattere la violenza di genere”.
Lo dice il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, annunciando la pubblicazione dell’ordinanza a firma del presidente stesso con cui viene decretato il lutto regionale per la giornata di martedì 5 dicembre, giorno delle esequie di Giulia Cecchettin, in coordinamento con le Prefetture del Veneto.
“Esprimo nuovamente, anche avvicinandosi ai funerali, la mia vicinanza alla famiglia di Giulia e a tutti coloro che le vogliono bene. La vicenda di questa ragazza ha segnato nel profondo l’intera comunità; poteva essere nostra figlia, sorella, nipote, amica. È una triste pagina che ha portato il Veneto e l’Italia a identificarsi con questo dramma. Serve un segnale forte, anche dal punto di vista simbolico: invito tutte le istituzioni a porre le bandiere a mezz’asta e i cittadini a indossare fiocchi rossi, e ad esporli sulle porte e sulle finestre delle proprie case. Chiedo anche alle attività economiche di osservare, durante le esequie, un momento di pausa nelle attività. L’auspicio è che da questa tragedia nasca un movimento che con voce alta, corale, forte, esprima ogni giorno al mondo un messaggio contro la violenza sulle donne”.
“Abbiamo scelto una chiesa grande affinché arrivi un messaggio di grande partecipazione, lo abbiamo voluto così perché arrivi questo messaggio”. Con poche parole, dal tono dolce, Gino Cecchettin ha parlato così, davanti a casa a Vigonovo, del funerale della figlia Giulia, uccisa da Filippo Turetta. Esequie che si terranno martedì nella basilica di Santa Giustina a Padova. “Sto preparando un messaggio scritto che leggerò quel giorno – ha aggiunto -. Non sono bravo con le parole, chiedetemi semmai di elettronica … ma sto cercando di dire le cose al meglio”.
Intanto, Filippo Turetta ha incontrato per la prima volta i genitori in carcere a Montorio dove si trova recluso dalla scorsa settimana dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin. L’incontro era già stato autorizzato per mercoledì scorso dal gip ma era saltato per la necessità di un supporto psicologico per Turetta e i suoi genitori in vista del faccia a faccia.