TORNADO UN ANNO DOPO: IMPRESE RICOSTRUITE TASSATE

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Ad un anno dal tornado che ha devastato la Riviera del Brenta Veneto e Confindustria Vene­zia lanciano ancora un appello al Go­verno e ai parlamentari perché man­tengano fede alle promesse fatte all’indomani della calamità. «A nome degli im­prenditori veneti, chiediamo che – ha ribadito l’as­sessore alle attività economiche Roberto Marcato, incontrando i giornalisti al Balbi – chi ha investito nella ricostruzione non debba pagare le tasse sui costi sostenuti. Il Veneto è una regione che lascia ogni anno allo Stato 21 miliardi di residuo fiscale attivo, in nome della solidarietà tra regioni. Questa volta è il Veneto che ha bisogno di una mano e chiede l’immediata deducibilità dei costi di ristrutturazione sostenuti dalle attività economiche colpite dalla tromba d’aria dell’8 luglio scorso. Dopo le promesse dei primi giorni, e le mozioni votate al parlamento sull’onda dell’emotività, non c’è ancora un euro di copertura finanziaria». Accanto a Marcato, anche il presidente degli industriali veneziani, Matteo Zoppas, ha puntato il dito sul silenzio dell’esecutivo nazionale e dei parlamentari alle reiterate richieste di Confindus­tria. Pa­olo Cavalletto, titolare della Ome­ca di Mira dà voce alla delusione e all’appello di tutti gli imprenditori: «Per un milione di investimento sostenuto nella ricostruzione, il 20% va im­putato a valore aggiunto per 5 anni, a fronte di una detrazione fiscale minima del 3%. Per pagare un simile onere fiscale, dovrei contrarre un mutuo ventennale e strozzare l’azienda».

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