Sta crescendo la preoccupazione nel mondo industriale della Sinistra Piave all’arrivo in questi giorni delle fatture di Savno 2015/2016 per la raccolta rifiuti urbani: il metodo di calcolo a base della tariffa è completamente nuovo rispetto agli anni precedenti e, in alcuni casi, ha prodotto aumenti particolarmente elevati degli importi dovuti. «Come Unindustria Treviso – dichiara Fiorenzo Corazza, Vicepresidente dell’Associazione delegato al Territorio – abbiamo segnalato fin dallo scorso mese di dicembre 2015 al Consorzio, a Savno, e per conoscenza a tutti i 44 Comuni, le conseguenze per le imprese di un passaggio troppo brusco alle nuove categorie e alla tariffa unica. Nella nuova ripartizione sono penalizzate le aziende delle fasce intermedie: 4A e 4B, e vengono poi introdotte per le imprese più grandi due nuove fasce, la 5A e 5B. La scelta del Consorzio, il 28 dicembre 2015, è stata unilaterale e non condivisa con le stesse imprese e le loro rappresentanze. Va ricordato che, nella maggior parte dei casi, in questi stabilimenti si svolgono attività manifatturiere che producono rifiuti speciali che devono essere smaltiti al di fuori del servizio pubblico di raccolta. Per cui queste imprese pagano lo smaltimento di fatto due volte». La richiesta di Unindustria è stata di rimodulare le fasce e di considerare che ad ogni attività corrisponda una singola utenza, indipendentemente dagli accessi ed edifici (oggi se l’azienda si compone di diversi edifici riceve più bollette con la relativa quota fissa che si somma alle altre).