I risultati di una ricerca della Camera di Commercio di Milano sul sistema ricettivo turistico del Veneto, resi noti ieri da un quotidiano, offrono all’assessore regionale al turismo, Federico Caner, di fare chiarezza su alcuni importanti aspetti relativi allo sviluppo delle imprese in questo settore trainante dell’economia veneta. «L’indagine – spiega Caner – evidenzia che la ripresa del turismo non si evince unicamente dalla crescita delle presenze, ma anche dal ‘boom di imprese’ registrato nell’ambito della ricettività turistica. In verità, la ricerca non considera le imprese cessate, cosa che fa, invece, l’anagrafe che la Regione aggiorna costantemente insieme alle Province, fotografando più precisamente la situazione». In base all’anagrafe, gli alberghi nel Veneto, che nel 2015 erano 3.028 con 214.201 posti letto, nei primi mesi del 2016, seppur lievemente, hanno manifestato una riduzione dello 0,8 per cento. Ma il dato più significativo è quello riguardante i B&B, in crescita costante negli ultimi anni (nel 2015 se ne contavano 3.152 per 15.253 posti letto) e che nella prima metà del 2016 hanno segnato una decisa diminuzione pari a circa l’11 per cento, con buona probabilità determinata da una “migrazione” di questa tipologia verso quella delle locazioni turistiche. «Se questa migrazione dovesse essere una “furbata”, la Regione del Veneto ha tutta l’intenzione di smascherarla e di impedirla – sottolinea l’assessore –, non solo perché abbiamo il dovere di garantire equità e parità di diritti e doveri tra tutte le aziende che operano nel settore, ma soprattutto per essere trasparenti nei confronti della nostra clientela turistica, alla quale va detto e presentato chiaramente che tipo di alloggio e quali servizi vengono loro offerti da ogni struttura». «Gli ottimi risultati di affluenza e di presenze che stiamo conseguendo non ci devono far abbassare la guardia sul piano della qualità complessiva dell’offerta – prosegue Caner –. Per questo, in forza della nuova normativa di cui ci siamo dotati, stiamo predisponendo due anagrafiche che ricomprendono tutte, e sottolineo tutte, le strutture ricettive: quella delle imprese classificate, che oltre al pernottamento forniscono servizi aggiuntivi ai clienti, ma anche quella delle locazioni turistiche che danno solo il pernottamento. Chi è fuori da questi elenchi regionali è fuori da tutto e opera nell’assoluto abusivismo». «Il processo di registrazione delle strutture in locazione da parte della Regione – assicura l’assessore – non sarà veloce ma è inesorabile. Sono 2.500 gli alloggi di questo tipo già registrati e nei prossimi mesi contiamo di includere migliaia di nuove posizioni, molte delle quali già in fase di elaborazione. Le locazioni censite nell’anagrafe sono dotate di un codice regionale identificativo e per legge tenute a comunicare i dati relativi al titolare, al numero di camere e posti letto, agli arrivi e alle presenze. Chi opera in assenza del codice identificativo è passibile di pesanti sanzioni amministrative». «In settembre – conclude Caner – intendo incontrare i tecnici dei principali comuni turistici del Veneto per individuare le modalità più efficaci di contrasto al fenomeno dell’abusivismo e per attuare un’azione coordinata che dia ulteriore slancio all’economia turistica regionale».