Al peggio non c’è mai fine. É quasi certa la decisione, tutta romana, di tagliare altri costi della sanità. Impiccando così le regioni sane e virtuose come la nostra. La nuova sforbiciata porterà sotto la soglia di sopravvivenza un servizio garantito dall’articolo 32 della Costituzione che sancisce l’universalità delle cure in Italia. Sarà una pacchia per le assicurazioni private. Alla faccia del welfare. I poveri si prenderanno ciò che rimarrà e i ricchi si cureranno, tanto basterà pagare. Da anni piombano dalla capitale ghigliottinate di ogni genere in questo settore vitale per i cittadini. Il nostro paese, lo certifica l’Organizzazione Mondiale della Sanità, quindi nulla di inventato, è vicinissima alla soglia del 6,5%, punto di perdita di salute delle persone. Questo governo di imbelli invece, non fa distinzione di merito. Il vero obiettivo è la ricentralizzazione totale della sanità. Ancora una volta, i territori sani come le nostre sette province, sono penalizzati. Credo che servirà una sollevazione popolare per arginare questa lucida follia.