«Era davvero giunto il momento che il latte italiano, dalle straordinarie qualità ed assolutamente garantito da attenti e scrupolosi controlli, potesse fruire dell’etichettatura made in Italy. In questo modo, sugli scaffali di vendita il consumatore potrà davvero scegliere consapevolmente e non verrà più tratto in inganno dal prodotto primo prezzo equiparato al nostro». Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù intervengono sul tanto atteso e storico via libera della Unione europea alla richiesta italiana di indicazione di origine obbligatoria per il latte ed i prodotti lattiero-caseari, perché sono scaduti senza obiezioni alle ore 24 del 13 ottobre i tre mesi dalla notifica previsti dal regolamento 1169/2011, quale termine per rispondere agli stati membri che ritengono necessario adottare una nuova normativa in materia di informazioni sugli alimenti Il provvedimento fortemente sostenuto dalla Coldiretti era stato annunciato dal premier Matteo Renzi e dal ministro delle politiche agricole Maurizio Martina alla giornata nazionale del latte italiano a Milano. «Con l’etichettatura di origine si dice finalmente basta all’inganno del falso made in Italy con tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia che sono stranieri» – concludono il presidente Cerantola ed il direttore Palù – ma nessuno lo sa, perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta.