«Di venere e di marte non ci si sposa né si parte», di sabato invece non si viene sepolti o, da un punto di vista migliore, non si partecipa ai funerali. Singolare decisione, quella dell’amministrazione comunale: proibire le esequie il sabato, per l’intera giornata. Nessuna avversione particolare verso il sesto giorno della settimana, ma un ragionamento economico: i necrofori, il sabato, costano di più, e in tempi di crisi dei piccoli enti è meglio, laddove possibile, risparmiare. Anche se si parla di cari estinti. I cittadini hanno storto un po’ il naso, quando domenica scorsa, dal pulpito della chiesa di Cison, il nuovo parroco don Adriano Sant ha letto il messaggio recapitato dal sindaco a proposito del “divieto” di organizzare funerali di sabato. Il sindaco Cristina Pin non parla, effettivamente, di “divieto” vero e proprio, ma di buona norma. L’idea della giunta cisonese, però, sembra piacere anche agli altri sindaci , e non è da escludere che il sabato senza funerali venga ripreso anche in altri paesi.